Clochard carbonizzato in auto L’autopsia parte dai polmoni
Ieri al via l’autopsia da cui dipende il destino del minore indagato. Nessun esperto per la difesa
Due mesi per scrivere la verità sulla fine del senzatet- to trovato morto carbonizzato la sera dello scorso 13 dicembre a Santa Maria di Zevio. So- no 60 i giorni di tempo concessi dalla procura dei Minorenni di Venezia al medico legale lagunare Antonello Cirnelli, a cui a mezzogiorno di ieri è stato ufficialmente conferito dal pm l’incarico di eseguire l’esame autoptico necessario per accertare con esattezza la dinamica ma soprattutto le responsabilità della tragica fine del clochard marocchino Ahmed Fdil, 64 anni. In ballo risulta il destino - giudiziario e non solo - del minorenne iscritto al momento nel registro degli indagati.
Due mesi per scrivere la verità sulla fine del senzatetto trovato morto carbonizzato la sera dello scorso 13 dicembre a Santa Maria di Zevio. Sono 60 i giorni di tempo concessi dalla procura dei Minorenni di Venezia al medico legale lagunare Antonello Cirnelli, a cui a mezzogiorno di ieri è stato ufficialmente conferito dal pm l’incarico di eseguire l’esame autoptico necessario per accertare con esattezza la dinamica ma soprattutto le responsabilità della tragica fine del clochard marocchino Ahmed Fdil, 64 anni. In ballo risulta il destino - giudiziario e non solo - del minorenne iscritto al momento nel registro degli indagati per l’ipotesi di omicidio.
Ha 17 anni, il presunto complice solo 13 (dunque non è imputabile) e proprio quest’ultimo, di fronte ai carabinieri e al pm scaligero Stefano Aresu (che ha successivamente trasmesso atti e indagine ai colleghi dei Minorenni), avrebbe confessato di aver cercato di lanciare alcuni fazzoletti incendiati all’interno dell’auto abbandonata dentro cui abitava la vittima dopo essere rimasta senza lavoro. Negli ultimi mesi, secondo le testimonianze degli abitanti in paese, il clochard era divenuto l’obiettivo di un gruppetto di bulli, che lo avevano preso di mira nonostante lui non avesse mai creato «alcun problema». Il ragazzino indagato, ieri, non era rappresentato dal difensore all’atto del conferimento dell’autopsia: unico legale presente, risultava invece l’avvocato di parte offesa Alessandra Bocchi, che tutela la posizione del nipote di Fdil e ha indicato nel dottor Paolo Frisoni di Ferrara il proprio consulente di parte per l’esame autoptico. «Era uno scherzo, non l’abbiamo fatto apposta»: così avevano tentato di giustificarsi per l’accaduto i due adolescenti, che a detta dei residenti in zona si vedevano spesso infastidire il senzatetto scagliandogli contro petardi. Nelle prossime 8 settimane sarà il medico legale a dover vagliare la fondatezza delle spiegazioni fin qui fornite dai ragazzini: entrambi di origini straniere, erano stati individuati dai carabinieri attraverso i filmati delle telecamere di sicurezza.E ora l’attesa si concentra proprio sulle conclusioni che verranno tratte dal medico legale, a cui ieri il pm ha affidato il compito di valutare tutte le possibili alternative al decesso per combustione. I primi accertamenti sono scattati già nel primo pomeriggio di ieri all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Borgo Roma: dall’esterno la salma risulta ovviamente carbonizzata, ma adesso saranno con ogni probabilità fondamentali, oltre alle classiche analisi standard istologiche e tossicologiche, anche ulteriori indagini tossicologiche mirate a capire se e quanto la vittima abbia respirato delle sostanze sprigionate dalla combustione. Questo perché, in ipotesi, se ha respirato significa che è il clochard morto bruciato, mentre se non avesse respirato potrebbe essere stato già morto. In tal caso, si valuterebbe ogni possibile alternativa al decesso per combustione, dalla morte per percosse all’infarto. Scenari che, ad ora, risultano comunque del tutto prematuri.