Corriere di Verona

Da Bolzano a Venezia, l’Adige in canoa «Una via dell’acqua? Si può fare»

L’idea al Bottagisio, durante la presentazi­one del nuovo campo slalom

- di Matteo Sorio

Dalla montagna, dove nasce, al mare, dove approda. «Da Bolzano a Venezia, immaginate­vi tutto quel percorso accessibil­e alla gente, e pensate cosa significhe­rebbe anche per Verona». L’immagine è quella dell’Adige aperto a tutti. Cioè la via dell’acqua percorribi­le in canoa. L’idea, in ballo da anni, secondo il Canoa Club Verona è più fattibile di quanto si pensi. E così il presidente Bruno Panziera e il vice presidente, Luigi Spellini, l’hanno rilanciata ieri, al Centro Sportivo Bottagisio, durante la presentazi­one del nuovo campo slalom che sarà ultimato entro l’8 febbraio, con la forza delle intenzioni, dei contatti già avviati, della consapevol­ezza che basterebbe­ro volontà politica ed entusiasmo sociale per farla decollare. «È un sogno ambizioso ma praticabil­e», fa Panziera: «Con piccoli interventi sulle cinque dighe si potrebbe riaprire uno scenario straordina­rio». Per interventi, come spiega Spellini, s’intendono «piccoli camminamen­ti che permettere­bbero di scendere all’altezza della diga per poi rimontare sulla canoa una volta superata la diga stessa, e che costerebbe­ro, per lavori, una cifra ridicola». Cinque dighe, come detto. In Trentino, quelle di Mori e Ala. A Verona, quelle del Chievo, del Pestrino e di San Giovanni Lupatoto. Gli interlocut­ori, per i lavori, sono due, ossia il Genio Civile di Trento e Verona, con cui i contatti sono già positivi, e le «utilities» che detengono la proprietà delle dighe, vedi Agsm su Verona, e in questo caso si attende ancora un feedback. Nell’ottica del progetto, uno dei tasselli per il Canoa Club Verona è la nuova convenzion­e 9 anni, vicina alla firma, col Comune di Verona, che permetterà al Club di gestire l’ex dogana non solo per eventi culturali – come già succede – ma anche come «porta d’ingresso del turismo fluviale sulla città». E per rafforzare l’idea – che fra le ricadute positive «avrebbe anche quella di potenziare le ciclabili e i percorsi a piedi» – c’è pure un progetto di prossima uscita, un film finanziato dal Canoa Club e girato in canoa proprio lungo tutto il percorso dell’Adige, regista Alessandro Scillitani e tra i protagonis­ti Alessandro Anderloni. «Il film lo pubblicher­emo verso fine primavera», dice Spellini: «Speriamo che per allora ci sia già un impegno concreto di riaprire l’Adige come via dell’acqua a tutte le canoe».

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Sogno o realtà? La via dell’Adige in canoa, dalla sorgente alla foce

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