La vetrina di Fieragricola per un settore in bilico tra crisi e rilancio
Inaugura il 31 gennaio la 120° edizione per un settore in profonda trasformazione
Un ultimo decennio vissuto tra crisi e rilancio quello che ha interessato l’agricoltura italiana, un settore che, a partire da mercoledì prossimo 31 gennaio, presenterà il meglio di sé alla 120° edizione di Fieragricola. I dati dicono che la nostra agricoltura, a cavallo della crisi, ha perso circa 180mila imprese e l’8% della forza lavoro, ma ha saputo anche incrementare di molto il valore della propria produzione, cresciuta dell’88%, la superficie media delle aziende e pure la presenza di giovani e donne a capo di imprese agricole che oggi rappresentano circa il 20% del totale. Di fatto un settore che sembra aver abbandonato un modello organizzativo tradizionale e si è dimostrato capace di introdurre tecnologia, innovazione, ricerca e investimenti in campagna.«Da sempre Fieragricola – ha detto ieri il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, presentando a Roma la manifestazione – rappresenta un momento di confronto e aggiornamento per far emergere le caratteristiche di innovazione, competitività e capacità di valorizzazione delle produzioni primarie. Fieragricola è il luogo che stimola l’innovazione del settore, concetto cui va sempre associato quello di sostenibilità. A partire da queste due basi si aggiunge lo sguardo internazionale che ha assunto la manifestazione: quest’anno saranno 33 le delegazioni di Paesi presenti, con l’Africa, continente in cui sono presenti molti terreni coltivabili, tra i protagonisti».
Dieci i padiglioni occupati dalla storica manifestazione fino al 3 febbraio, oltre mille gli espositori e 980 i capi di bestiame presenti. Saranno tre i concorsi dedicati alle razze bovine e oltre 120 i convegni in calendario durante la 4 giorni. Tra gli eventi in programma, il 2 febbraio, il MilkDay, la giornata dedicata alla filiera del latte e ai suoi produttori: un tema quanto mai attuale in giorni in cui si è tornati a discutere di multe per il lattiero – caseario. Infine, saranno ben sei i padiglioni destinati alla meccanica agricola, con il ritorno a Verona dei top player del settore, il che dimostra la ritrovata vitalità del comparto.«Credo che Fieragricola – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina – sia l’occasione per provare a riflettere sulle nuove tendenze e i nuovi bisogni dell’agroalimentare».
Una ricerca di Nomisma dimostra come la crisi ha ridotto i consumi alimentari, in media del 10%, ma ha visto anche l’esplosione del biologico, sia nella grande distribuzione che nelle campagne. «Rispetto ad altri settori – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – il nostro primario ha reagito prima alla recessione. Oggi siamo a metà del guado: più strutturati, ma ancora non abbastanza rispetto ai competitor, più professionali ma in attesa del grande passo digitale, più giovani in un comparto tradizionalmente di conduttori in età avanzata».
Il ministro Fieragricola sarà l’occasione per provare a riflettere sulle nuove tendenze e i nuovi bisogni del settore