Chiude il Brek Pagava un affitto da 35 mila euro
Procedura di licenziamento per 14 lavoratori. E torna il caso dei canoni in Bra
Avviate le procedure di licenziamento per 14 dipendenti, a marzo chiuderà il ristorante Brek di piazza Bra. Tra le cause anche i costi di gestione, un affitto mensile di 35mila euro, riferiscono i sindacati.
A metà marzo si concluderà la procedura di licenziamento collettivo e, da allora in avanti, ogni giorno sarà buono per abbassare le serrande, definitivamente. Cibis srl, la società fiorentina che controlla i marchi Brek Ristoranti, Brek Focacceria e Bareostato, ha comunicato alle organizzazioni sindacali la volontà di chiudere per sempre alcuni punti vendita di proprietà, tra cui lo storico (o quasi) ristorante–self service di piazza Bra. La fine di una storia ultradecennale, quindi, è vicina e la scomparsa di uno noto marchio della ristorazione veloce dal Liston rischia di cambiare ancora una volta il profilo della piazza. I margini di manovra, poi, sembrano non essere molti. «La società – spiega Giuseppe Rossini di Filcams Cgil Verona – a fine gennaio ci ha comunicato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per centinaia di persone a livello nazionale e la chiusura di tre punti vendita: Verona, Padova e Torino. Da noi, rischiano il posto di lavoro 14 persone e la situazione non è semplice». Ad incidere sulla scelta, fanno sapere dal sindacato, la lunga crisi che ha limitato la capacità di spesa anche dei turisti, la fortissima concorrenza con decine di nuove aperture e con i bar che comunque sanno offrire un servizio ristoro veloce. E poi, soprattutto, i costi di gestione, ormai insostenibili se non si ha assicurato un giro di clienti di proporzioni gigantesche. «Per quanto diminuito – sottolinea Rossini – il problema del Brek di piazza Bra non è la mancanza di lavoro, quanto il costo necessario per mantenere un locale del genere sul Liston. Si parla di 35 mila euro di affitto da pagare ogni mese: una spesa evidentemente insostenibile di questi tempi. Anche per questo, 14 persone rischiano seriamente di perdere il loro posto di lavoro».
Annoso problema quello degli affitti in centro che, dopo aver fatto piazza pulita di negozi e botteghe storiche, ora determina il cambiamento anche nel salotto cittadino. Le speranze dei dipendenti sono tutte rivolte all’incontro che si terrà lunedì 19 febbraio a Firenze, tra società e organizzazioni sindacali. Nel caso l’azienda confermasse i licenziamenti la procedura si concluderà attorno a metà marzo, da allora sarà possibile interrompere il rapporto. «L’unica speranza – auspica Rossini – è che negli stessi locali apra un altro ristorante e che possa assumere questi lavoratori».