Corriere di Verona

La fucina delle maschere che conquista Hollywood

Il laboratori­o che vende via web a mezzo mondo. Anche ad Hollywood

- di Samuele Nottegar

Sono maschere legate all’iconografi­a del Carnevale veneziano. Ma le fanno in zona Porto San Pancrazio, dove dal ‘75 esiste un laboratori­o che oggi riesce a vendere a tutto il mondo. Anche agli attori di Hollywood.

Nelle feste sul Canal Grande o ai party nella Grande Mela. Nel principato di Monaco o a Parigi, non fa differenza. Gli attori degli Studios le indossano in scena e fuori. Normalment­e si chiamano maschere veneziane, ma in realtà sono realizzate a Verona. Almeno, esce dal laboratori­o La Fucina dei Miracoli, zona Porto San Pancrazio, circa il 90% delle basi di maschere in cartapesta che viene poi colorato e completato nella Serenissim­a. E in questi giorni di carnevale, di lavoro nella storica bottega veronese ce n’è molto. Ma non solo. Se qualche vip partecipa a una festa in maschera a New York o a Parigi, o se in qualche produzione hollywoodi­ana si recita in costume o anche solo mascherati, ebbene, ci sono buone possibilit­à che quelle maschere siano realizzate in questo laboratori­o veronese.

Poco fuori dal centro ha sede la Fucina che nacque nel 1975 dal genio di Vincenzo Della Croce, attore di teatro e

Le nostre creazioni sul viso degli attori Usa

scenografo, che impossibil­itato a trovare una maschera per una commedia di scena al Teatro Goldoni decise di costruirse­la da sé. In collaboraz­ione con un ingegnere e un cartaio, non solo realizzò la maschera di cui aveva bisogno, ma inventò un metodo di fabbricazi­one con la cartapesta unico e che ancora oggi è apprezzato da mascherai e venditori, a Venezia e nel resto del mondo. Oggi il fondatore si occupa solo della prima fase della produzione e ha lasciato il posto alla moglie Lucia, che disegna le maschere e si occupa delle finiture, e alla figlia Anna che si dedica alla colorazion­e, al montaggio e cura la commercial­izzazione. Le due donne hanno introdotto importanti novità in bottega. Nel 2008 Lucia ha creato la nuova maschera in filigrana metallica: un accessorio moda, tra lo chic e il sensuale, che ha catturato l’attenzione del mondo del cinema. Anna, invece, nel 2016, ha inserito le maschere della Fucina nel negozio Handmade di Amazon, il canale dedicato ai prodotti realizzati o assemblati a mano. In questo modo il laboratori­o ha trovato il mezzo giusto per vendere online i propri prodotti in Italia e all’estero.

Da questa duplice innovazion­e le maschere veronesi sono approdate a Hollywood. La maschera Berenice, ad esempio, è stata indossata nel film 50 Sfumature di Nero, mentre l’attrice Blake Lively ha indossato la maschera Libellula Oro in Gossip Girl. Le maschere Mon Amour e Smoking Deco sono state invece utilizzate in Vampire Diaries. «Ma in un giornale di moda – racconta Anna Della Croce – ho visto che Paris Hilton indossava una nostra maschera ad una festa». Ma i vip che hanno voluto donare mistero al proprio sguardo con le maschere disegnate e create nella Fucina non si contano: Barbra Streisand, ad esempio, o i principi di Monaco.

Grazie alla collaboraz­ione con Giorgio Arvati, altro grande creatore di maschere e artista veronese, sono stati creati pezzi unici per Fiona Swarovski e consorte. Attraverso Amazon, tuttavia, c’è stata la possibilit­à concreta di arrivare in mercati altrimenti irraggiung­ibili per un laboratori­o in cui lavorano appena quattro persone. «Amazon Handmade – conferma Anna Della Croce – sta offrendo una grande occasione di conoscere e apprezzare i prodotti Made in Italy fatti a mano. La presenza della nostra vetrina e del nostro catalogo negli store di Amazon ci ha permesso di registrare acquisti delle nostre maschere in tutto il mondo: dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti e al Brasile».

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 ??  ?? Hand made in Italy Vincenzo Della Croce nel suo laboratori­o con moglie e figlia. A destra, Dakota Johnson indossa una loro maschera in «50 sfumature di nero»
Hand made in Italy Vincenzo Della Croce nel suo laboratori­o con moglie e figlia. A destra, Dakota Johnson indossa una loro maschera in «50 sfumature di nero»

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