Inglese torna contro il Genoa Servono i suoi gol
La storia dice: quando Roberto Inglese segna, il Chievo quasi sempre vince. Vedi l’ultima vittoria, appunto, due mesi e mezzo fa. Ne timbrò due, il centravanti d’origine pugliese. Il primo, facendosi trovare al posto nel momento giusto, su un rimpallo propiziato da Pellissier, in area di rigore. Il secondo, inventando uno stop con destro al volo, sempre dentro l’area. Era Chievo-Spal, dieci turni orsono, finiva 2-1. E da allora è iniziata un’astinenza paurosa, due pareggi e sette sconfitte. Quasi come quell’Inter – secondo peggior trend di A dopo il club della Diga – che di questi tempi pensa a rilanciarsi col tandem Icardi-Eder. Ecco: il Chievo prova a rilanciarsi, adesso, col ritorno di Inglese. Lui che a Bergamo, contro l’Atalanta, tre giorni fa, ha rivisto il campo, per 10’, dopo aver saltato Udinese, Lazio e Juventus.
Da ieri, a Veronello, Inglese lavora per esserci dall’inizio già contro il Genoa, domenica, al Bentegodi. Sarebbe un passo vitale, per il Chievo. Anche per tornare, dopo due gare col 5-3-2, sorta di giubbotto d’emergenza indossato per scollinare Juventus e Atalanta senza troppi danni, al vecchio caro modulo, il 4-3-1-2, dove Birsa agisce dietro le punte, una delle quali Inglese, che con Meggiorini, pure lui appena rientrato, vanta il feeling più duraturo ed efficace.
C’è bisogno di Inglese, dunque, del suo peso in area, del suo tenere palla, ovviamente dei suoi gol. Il primo stagionale a Udine (2-1 gialloblù), il secondo a Cagliari (2-0, blitz esterno), poi le doppiette con Hellas (3-2) e Spal, e il settimo sigillo col Bologna, in quel caso inutile perché la spuntarono gli emiliani (il 2-3 del 22 dicembre scorso). Sette gol e due assist, fin qui. Dopo i 10 gol e 4 assist della scorsa stagione. Anche oggi, nel Chievo, nessuno segna come Inglese. Specie le punte: due graffi da Pucciarelli, uno da Pellissier e Stepinski. Anni 26, nel giro di tre tornei Inglese è passato da debuttante a insostituibile. Lo lanciava, Rolly Maran, nel 2015/16, tre gol e tre assist, rendimento alterno ma buoni segnali. Poi, l’anno scorso, la doppia cifra, seppur mostrando ancora timidezze, soprattutto nella continuità. E l’estate scorsa il Napoli che lo acquistava per 10 milioni parcheggiandolo qui fino al giugno prossimo.
Nel mercato invernale, il Chievo ha scongiurato il rischio di perdere Inglese, col Napoli a lasciarlo qui nonostante l’iniziale tentazione di anticiparne l’arrivo in azzurro. E adesso Maran punta a riavere il suo ariete dal 1’ contro Genoa e Cagliari, cioè le partite da non sbagliare. È più che mai dentro al Chievo, Inglese. E più che mai il Chievo ha bisogno di lui.