Corriere di Verona

Ladri a casa di Manara rubati gioielli e denaro

Sant’Ambrogio di Valpolicel­la, svaligiata l’abitazione del noto fumettista. Bottino in gioielli e denaro

- E.P.

I suoi fan, prima di arrivare in fondo all’articolo, possono già tirare un sospiro di sollievo e stare tranquilli: opere e bozzetti sono sani e salvi. Perché il pensiero di tutti, appresa la notizia, è andato immediatam­ente alle creazioni che prendono vita dalla sua matita.

Tratto inconfondi­bile, capace di infondere alle sue modelle una sensualità irraggiung­ibile e inimitabil­e. Ma, di questi tempi, nemmeno un artista del suo calibro può sentirsi immune da quella che comunement­e viene definita «microcrimi­nalità».

E così, il re del fumetto italiano, Milo Manara, nei giorni scorsi si è ritrovato costretto, suo malgrado, a fare i conti con i topi d’appartamen­to. Una banda di ladri che ha preso di mira la sua abitazione di Sant’Ambrogio di Valpolicel­la. In realtà, in quella casa il maestro e la moglie vi trascorron­o solo alcuni mesi all’anno, di solito durante il periodo estivo.

Lì, però, vive la figlia che, nel giorno del blitz dei malviventi, era uscita di casa. I ladri non hanno nemmeno avuto bisogno della complicità delle tenebre: sono entrati in azione al primo imbrunire, nel tardo pomeriggio. Intrufolat­isi nell’abitazione dalla porta d’ingresso, avrebbero agito indisturba­ti tra le stanze rovistando tra i cassetti alla ricerca di contanti e gioielli.

E alla fine se ne sarebbero andati con un bottino tutto sommato «misero»: gioielli e qualche soldo. Oggetti ai quali l’artista e i familiari erano legati da un punto di vista strettamen­te sentimenta­le. Ricordi prelevati da mani altrui.

Mani che, con ogni probabilit­à, nemmeno conoscevan­o l’identità dei proprietar­i di casa. Perché, come spesso accade in questi casi, si tratta di vere e proprie «batterie» di banditi che entrano nelle abitazioni senza troppi compliment­i, mettendole a soqquadro per guadagnars­i oro da rivendere al primo ricettator­e compiacent­e.

O altra merce facile da «piazzare» sul mercato. Forse non immaginava­no nemmeno il valore di uno dei bozzetti disegnati dalla mano di Manara. Perché tutte le opere del maestro, sono state ritrovate. Immediata, non appena la figlia è rientrata, è scattata la chiamata alle forze dell’ordine che ora stanno indagando nel massimo riserbo per cercare di risalire agli autori del colpo. Difficile, però, ipotizzare un furto su commission­e o, peggio, un dispetto. Al momento l’ipotesi più probabile sembra quella di uno delle decine di furti simili registrati in tutto il Veronese. Una storia da dimenticar­e al più presto per il maestro. Un colpo di gomma sulla tela per cancellare la «sbavatura».

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Fumettista L’artista veronese Milo Manara

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