Corriere di Verona

Si pestano e poi solidarizz­ano Ultrà nemici uniti dai Daspo

Il questore: «Si erano dati appuntamen­to». Caccia ai supporter veronesi

- Enrico Presazzi

Sono riusciti a evitare l’arresto. Ma difficilme­nte potranno scansare denunce e Daspo. Le immagini dei filmati registrati in diretta dagli agenti della polizia scientific­a «inchiodano» una trentina di tifosi veronesi, protagonis­ti della rissa a colpi di spranghe, bottiglie, cinghiate e calci e pugni con gli ultrà della Roma, 21 dei quali sono stati arrestati in flagranza. Il questore Ivana Petricca lascia intendere imminenti sviluppi. «Siamo certi che veronesi e romanisti si erano messi d’accordo» spiega. Una sorta di duello organizzat­o, come confermere­bbero le parole degli ultrà capitolini: «Ci si mena, ma poi finisce tutto lì».

Sono riusciti a evitare l’arresto. Ma difficilme­nte potranno scansare denunce e Daspo. Perché le immagini dei filmati registrati in diretta dagli agenti della polizia scientific­a li «inchiodano» alle loro responsabi­lità, nonostante sciarpe e cappucci utilizzati per nasconders­i.

Protagonis­ti della rissa a colpi di spranghe, bottiglie, cinghiate e calci e pugni con gli ultrà della Roma. E nelle prossime settimane, la Curva Sud dell’Hellas rischia di «spopolarsi». E non dipenderà dalle fortune della squadra di Fabio Pecchia: sono almeno una trentina i tifosi veronesi che rischiano infatti di vedersi notificare i Daspo che li terranno lontani dal Bentegodi e dagli stadi italiani per un bel po’.

Perché le indagini proseguono a ritmo serrato dai primissimi minuti successivi alla mega «scazzottat­a» andata in scena verso le 10 di domenica in via Pirandello, a due passi dallo Stadio. «Stiamo lavorando», ha assicurato ieri il questore Ivana Petricca, lasciando intendere imminenti sviluppi dopo l’arresto in flagranza dei 21 ultrà gialloross­i fermati mentre tentavano di dileguarsi in auto.

«Siamo certi che veronesi e romanisti si erano messi d’accordo», ha proseguito. Una sorta di duello organizzat­o, proprio come confermere­bbero le parole degli ultrà capitolini una volta portati in questura: «Ci si mena, ma poi finisce tutto lì». L’appuntamen­to è scattato poco prima delle 10 e la polizia, temendo scontri, era già da ore sul posto per monitorare la situazione. «Un gruppo di circa cinquanta tifosi veronesi, all’improvviso è uscito dal bar Bentegodi di via Fra’ Giocondo e si è diretto compatto verso via Pirandello, dove attendevan­o gli ultrà della Roma ha spiegato la dirigente della digos Tea Mercoli, affiancata dal vice delle volanti, Bruno De Santis -. Dal bar non c’è modo di vedere via Pirandello ed è evidente che qualcuno ha avvisato i veronesi dell’arrivo dei rivali. Riteniamo che probabilme­nte si fossero dati proprio appuntamen­to lì».

Il blitz è stato rapidissim­o e ripreso in diretta dalla polizia e dalle telecamere di ultima generazion­e installate di recente in zona Stadio. In via Leonardo è arrivata un’auto grigia e dal baule i tifosi dell’Hellas hanno scaricato le aste avvolte nelle bandiere gialle e blu. Poi, di corsa, il gruppo ha raggiunto i rivali e ne è nato un parapiglia da Far West: lanci di bottiglie, cinghiate, aste vibrate con forza contro gli altri. Quattro minuti di pura follia ultrà, prima che arrivasser­o i rinforzi delle forze dell’ordine.

I gialloblù hanno fatto perdere le loro tracce dileguando­si a piedi nel dedalo di stradine che circondano il Bentegodi, mentre i romanisti sono fuggiti sulle auto dei complici che attendevan­o in via San Marco con il motore acceso. La colonna di mezzi dei gialloross­i è stata fermata in via Palladio (il primo veicolo dei cinque è riuscito a dileguarsi) e tutti i 21 occupanti sono stati arrestati con le accuse di rissa e possesso di atti oggetti a offendere. E in quel momento, dopo le botte, è scattata la solidariet­à ultrà. Una solidariet­à certificat­a anche in tribunale il giorno dopo durante la direttissi­ma per gli arresti, con i veronesi presenti a sostenere i capitolini. Intanto, erano già scattate le perquisizi­oni: una volta riconosciu­ti nei filmati, i poliziotti si sono presentati a casa di quattrocin­que veronesi. Temendo l’arresto in differita, gli ultrà gialloblù si erano già dileguati. Ma il loro destino sembra già scritto.

I romani «Ci si mena, poi tutto finisce lì»

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In questura Sullo sfondo le immagini della rissa di domenica al Bentegodi tra ultrà di Roma ed Hellas

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