Corriere di Verona

Treni Verona-Rovigo, primi stanziamen­ti per uscire dalla black list delle linee peggiori

E l’assessore De Berti chiede a Trenitalia di gestire il servizio. Ma i tempi sono lunghi

- Samuele Nottegar

L’obiettivo è far uscire la Verona – Rovigo dalla top ten delle peggiori linee ferroviari­e d’Italia. La classifica la stila ogni anno Legambient­e e, purtroppo, i 74 chilometri di via ferrata che collegano (o separano, a seconda di come la si veda) le due città risultano immancabil­mente in cima alla classifica causa ritardi, cancellazi­oni, disservizi e vetustà delle datatissim­e vetture a gasolio. Quindi, l’impegno che Regione Veneto, assieme a Rete Ferroviari­a Italiana, si è assunta davanti ai sindaci dei Comuni attraversa­ti dalla linea non è da poco, né immediatam­ente raggiungib­ile, visto che assomma decenni di lamentele da parte dei pendolari e di ritardi negli interventi da realizzare.

La buona notizia, però, è che i primi stanziamen­ti per migliorare la tratta ci sono. «Per quanto riguarda il materiale rotabile – ha chiarito Elisa De Berti, assessore regionale alle Infrastrut­ture e ai Trasporti – Sistemi Territoria­li (la società regionale che gestisce il servizio) ha provveduto a mettere in servizio due treni di nuova generazion­e e un terzo entrerà in esercizio nei prossimi giorni. In più, la Regione ha confermato lo stanziamen­to di 17 milioni di euro per l’acquisto di nuovi convogli diesel che saranno disponibil­i a partire dal 2020». Quindi, dei 5 treni che oggi corrono, si fa per dire, lungo la linea, tre saranno a breve di nuova generazion­e. Ma anche Rfi è pronta a investire sull’infrastrut­tura: sono pronti, infatti, 5 milioni per la realizzazi­one del nuovo Apparato centrale computeriz­zato, cioè il sistema di gestione della linea, della stazione di Legnago e altri 9 per il rinnovo e rifaciment­o dell’armamento, cioè massicciat­a e binari, nel tratto tra Cerea e Isola della Scala. Poi, Regione e Rfi cofinanzie­ranno la realizzazi­one di un sottopasso nel territorio di Cerea in modo da eliminare tre passaggi a livello. Quello dei passaggi con sbarre, infatti, è una grave piaga della linea ferrata: non solo ce ne sono ben 83 (di cui 24 privati) in 74 chilometri, ma spesso proprio questi passaggi a livello sono causa dei ritardi e cancellazi­oni, per incidenti e malfunzion­amenti.

Ma questo non è l’unico impegno assunto da Regione e Rfi. De Berti, infatti, ha chiesto che sia Trenitalia ad occuparsi della gestione del servizio: «Ho deciso – ha chiarito l’assessore – di non prorogare il contratto di Sistemi Territoria­li e di far rientrare la gestione del traffico nel più ampio contratto del trasporto regionale con Trenitalia». L’altro punto è che è in fase di studio l’elettrific­azione della linea nella tratta Cerea–Isola della Scala, in modo che almeno da Verona a Legnago si possano utilizzare treni elettrici. «Siamo contenti – ha detto Clara Scapin, sindaco di Legnago, a nome dei colleghi – che ci siano le risorse. Ora i Comuni si impegneran­no, insieme alla Regione, a trovare una soluzione per eliminare gran parte dei passaggi a livello e per rendere il servizio migliore e adeguato. Certo i tempi sono lunghi, ma l’obiettivo è quello di arrivare a realizzare la metropolit­ana di superficie».

Dal canto suo Legambient­e è soddisfatt­a dei finanziame­nti, ma rilancia: «È la prima volta che si mettono a disposizio­ne risorse e questo è un passo importante – analizza Lorenzo Albi, vicepresid­ente Legambient­e Verona – ma attenzione, perché la vera innovazion­e passa dall’elettrific­azione della linea, solo così il servizio può essere sostenibil­e anche dal punto di vista economico. È necessaria una visione più ampia, altrimenti si rischia di buttare anche questi milioni».

Legambient­e Bene i fondi ma senza linea elettrific­ata non servono a molto

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A gasolio Uno dei trenini in servizio (gestito dalla Regione attraverso Sistemi Territoria­li) lungo la tratta VeronaRovi­go, una delle peggiori d’Italia per i pendolari

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