Corriere di Verona

La «Signora del Vino» mecenate dell’arte vicina al Pd (e a Renzi)

- Alessio Corazza

La «Signora del Vino», VERONA «Lady Amarone»: negli ultimi anni, Marilisa Allegrini è salita alla ribalta, di pari passo con la crescita esponenzia­le della cantina di Fumane ereditata dal padre e gestita in tandem con il fratello Franco.

Ad oggi è una delle imprenditr­ici più conosciute, non solo a Verona ma in Italia e forse nel mondo: è stata, tra le altre cose, la prima donna italiana a conquistar­e la copertina del Wine Spectator.

Michele Bauli ha pensato a lei quando si è trattato di individuar­e il suo sostituto nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena, posto che ha lasciato prematuram­ente per i nuovi impegni in azienda. È un pensiero, quello del presidente di Confindust­ria, che ha una sua logica. Allegrini ha infatti ridefinito il suo brand sempre più legandolo al territorio veronese, alle sue bellezze e, in particolar­e, alla cultura.

La magnifica e rinascimen­tale Villa della Torre di Fumane, diventata sede di rappresent­anza dell’azienda, è il palcosceni­co di numerosi eventi che spaziano dall’arte alla musica, dalla letteratur­a alla poesia. Marilisa Allegrini è poi in prima persona una mecenate: è socia di socia di Guggenheim Intraprese, il progetto di corporate membership del museo veneziano, a cui aderiscono un gruppo selezionat­o di aziende attente al mondo dell’arte . «Gli imprendito­ri dovrebbero essere più sensibili ai musei del loro territorio, anche senza un ritorno economico immediato», ha dichiarato a proposito. L’attenzione alla cultura e all’arte è testimonia­ta infine anche dall’istituzion­e di uno specifico premio da parte di Allegrini, «L’arte di mostrare l’arte», giunto alla quinta edizione.

Di contro, non si può certo dire che Allegrini sia politicame­nte vicina alla compagine del sindaco Sboarina. Vicina al Partito democratic­o, è una sostenitri­ce della prima ora di Matteo Renzi. Si è anche schierata pubblicame­nte per il «sì» al referendum costituzio­nale, con un apposito comitato. Ai tempi di Renzi premier, è stata nominata come uno dei tre consiglier­i indipenden­ti di Sace, società della Cassa Depositi e Prestiti che si occupa di assistere l’internazio­nalizzazio­ne delle imprese all’estero. E, per finire, si era fatto anche il suo nome come possibile candidato sindaco del Pd alle ultime elezioni amministra­tive.

Adesso però si gioca un’altra partita: quella per la Fondazione Arena. E Allegrini accarezza l’idea di brindare sulle note di Verdi e Puccini.

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Imprenditr­ice Marilisa Allegrini, a capo dell’omonima cantina di Fumane

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