Corriere di Verona

«Contento di me e alle giurie non penso proprio»

Sanremo, Red Canzian dopo la prima serata

- Francesco Verni

«Sono molto soddisfatt­o, nessuna agitazione, avevo la netta sensazione di aver fatto bene i compiti a casa. Sul palco sono salito molto carico e non ho sbagliato nulla». Red Canzian martedì ha fatto sentire al Festival di Sanremo la canzone Ognuno ha il suo racconto con la quale si presenta in gara, da solista, nella categoria dei Campioni. Dopo aver fatto attraccare al porto definitivo il suo (ex) gruppo dei Pooh, il musicista di Treviso ha proposto come apripista dell’album solista «Testimone del tempo» (in uscita il 16 febbraio) un brano rock che intende riassumere in poche strofe la propria vita, compreso lo scampato pericolo dell’aneurisma di qualche anno fa. E lancia un messaggio chiaro: «Ognuno ha il suo racconto / perché ogni uomo ha un suo preciso istinto».

La performanc­e di martedì, replicata poi ieri sera, è stata ineccepibi­le, piena di grinta. Ma è stata notata anche perché Canzian indossava qualcosa che nessuno dei suoi colleghi uomini aveva: un fiore bianco sulla giacca. Quel fiore è il simbolo del supporto alla lotta della violenza contro le donne, bocciolo che tutte le cantanti in gara avevano sull’abito. «Non ho proprio idea perché fossi l’unico uomo con il fiore appuntato sulla giacca. L’ho scoperto solo dopo aver suonato – confessa Canzian -. Dietro il palco una signora lo offriva a tutti e ne spiegava le motivazion­i, ovviamente ho accettato subito». A notarlo è stata subito Michelle Hunziker, conduttric­e assieme a Pierfrance­sco Favino e al direttore artistico Claudio Baglioni, che ne ha chiesto i motivi a Red dopo la performanc­e. Canzian, stupito, ha risposto che quel fiore lo dovrebbero portare soprattutt­o gli uomini. «Con Michelle siamo amici ma il discorso non era né previsto né preparato. È un tema che deve essere caro a tutti – spiega il musicista - sono ancora in tanti a pensare che la mamma sia l’unica donna che bisogna proteggere. Le donne sono molto più forti di noi e alcuni uomini hanno paura e le trattano male proprio per questo».

Il cammino per la finale di sabato è ancora lungo, ma la giura demoscopia della prima serata ha «condannato» (momentanea­mente) Canzian alla zona rossa della classifica, la più bassa (il cosiddetto «inferno»). «L’ho detto prima di partire. Alla gara non penso, voglio sempliceme­nte cantare nel migliore modo possibile e credo d’averlo fatto – ha commentato Red - penso che la giura demoscopic­a sia proprio una sciocchezz­a, ha messo nella zona rossa anche Mario Biondi, Diodato e Roy Paci… è la stessa giuria che aveva buttato fuori Ron e che adesso lo idolatra solo perché ha una canzone di Lucio Dalla».

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All’Ariston Red Canzian l’altra sera sul palco del festival di Sanremo, per la prima volta da solista

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