Pace tra comitati È il gran giorno del corteo
In attesa della sfilata del Venerdì Gnocolar più «blindata» di sempre, il Carnevale di Verona gioca la carta «child-friendly». Un festa per bambini, insomma. È la filosofia che sta alla base del Villaggio del Carnevale, allestito in piazza San Zeno. Inaugurato ieri, resterà per tutto il fine settimana: è la novità dell’edizione 2018. Tra le sorprese, l’arrivo in piazza di settecento giocattoli artigianali in legno, realizzati dal falegname specializzato Fiorenzo Filippi. Tra questo, anche un triciclo gigante in grado di trasportare fino a otto persone. «È una passine che coltivo da tempo spiega Filippi - nata nel corso dei laboratori sul fai da te che ho tenuto in quinta circoscrizione. La cosa che mi fa più piacere è che i miei giochi li apprezzano tutti, dai più piccoli fino ai nonni». Sempre al «Villaggio», dov’è stata installata una statua che rappresenta il Papà del Gnoco, si terrà nei prossimi giorni il concorso per la maschera amatoriale più bella: una sfida parallela a quella tradizionale dei carri, che premia l’iniziativa individuale.
«Siamo molto soddisfatti del risultato - afferma Valerio Corradi, presidente del Bacanal - certo è solo il primo tentativo e probabilmente non ci sarà il pienone, ma è qualcosa che darà un valore aggiunto al Carnevale veronese». Il corteo del Venerdì Gnocolar si terrà oggi a partire dalle 13,45. Confermata la formula «mista»: carri e gruppi mascherati si alterneranno, in modo da rendere più fluido il serpentone. Introdotta l’anno scorso (con successo, dato che si è evitato il temuto sforamento dopo le 18) questa modalità aveva causato più di qualche mal di pancia. Il motivo? Rovesciando quello che era un ordine di massima che durava da qualche decennio, alcuni gruppi si sono trovati «retrocessi». Una soluzione è stata trovata: i principali gruppi mascherati sono stati tutti posizionati nella prima metà, senza tuttavia privilegiare nessuno. «È stato fatto un sorteggio, non è stata tenuta in considerazione l’anzianità» sottolinea Corradi. Allo stesso tempo, però, è arrivata una soluzione «salomonica» sui carnevalanti che si presenteranno con i cavalli al seguito. La cavalcata di Tomaso Da Vico, che da sempre apre la sfilata del Venerdì Gnocolar, ma anche il Duca de la Pignata, che l’anno scorso aveva rinunciato alla carrozza, nel timore che il chiasso generato dai trattori (e dalle casse) dei carri allegorici. È pace fatta anche a sentire uno dei portavoce dei sei comitati storici cittadini, Alberto Recchia (della Carega). «Da parte nostra - avvisa non c’è alcuna intenzione di fare polemica. Abbiamo chiesto un aggiustamento per il duca, non abbiamo mai voluto prevaricare nessuno». Ci sarà attenzione anche dal punto di vista della sicurezza: negli scorsi giorni la Questura ha fatto un sopralluogo su tutto il percorso. Non si tratta solo di escludere il rischio di attentati, ma anche di limitare quello, ben più concreto, di gesti sopra le righe da parte di gruppetti che magari hanno esagerato con l’alcol.