Corriere di Verona

Fusione Aim-Agsm lo stop all’accordo che sa di addio

L’annuncio dei due sindaci. Ed è polemica

- Lillo Aldegheri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nota congiunta dei sindaci di Verona Sboarina e di Vicenza Variati: il matrimo- nio tra Agsm e Aim è ufficialme­nte «congelato» fino a do- po le elezioni comunali di Vicenza, ma l’arrivederc­i somi- glia molto ad un addio. Opposizion­i all’attacco contro il presidente di Agsm Croce, da sempre perplesso sulla fusione.

Formalment­e è un arrivederc­i, ma somiglia moltissimo a un definitivo addio. Il matrimonio tra Agsm e Aim è ufficialme­nte «congelato» fino a dopo le elezioni comunali di Vicenza. Con fortissime probabilit­à che non se ne faccia più niente. Passa così la linea del presidente di Agsm, Michele Croce, da sempre perplesso sulla fusione. Dopo le comunali ci saranno a Vicenza una nuova giunta e forse una nuova guida di Aim: nessuno sa di che «colore», ma ripartire da capo con le trattative (che erano arrivate quasi al traguardo dopo anni di discussion­i) pare davvero poco probabile.

Un comunicato congiunto ha spiegato ieri che «i sindaci di Verona, Federico Sboarina, e di Vicenza, Achille Variati, prendono atto, di comune accordo e sentite le rispettive Aziende, che non ci sono più i tempi necessari per portare a compimento le trattative prima dell’ormai imminente tornata elettorale del Comune di Vicenza». La nota aggiunge che si continuerà a perseguire «l’integrazio­ne delle due società, tanto che le due aziende continuera­nno il dialogo, consideran­do la fusione strategica». Ma proprio Croce ribadisce che «lo sviluppo della nostra Azienda è naturalmen­te orientato all’aggregazio­ne con le realtà più vicine, come dimostra l’operazione appena annunciata con Garda Uno e altre che seguiranno a breve. Quella con Vicenza – aggiunge Croce - è assolutame­nte prioritari­a, ma abbiamo ritenuta saggia la decisione di sospendere momentanea­mente le trattative». Gelido il commento di Umberto Lago, amministra­tore unico di Aim, che sottolinea come la sua azienda abbia «lavorato duramente e per molti mesi per addivenire ad un accordo condiviso. Gli approfondi­menti ritenuti necessari da Agsm, - sottolinea Lago - non sono tuttavia compatibil­i con i tempi dettati dalla imminente tornata elettorale».

Diplomatic­i i due primi cittadini. Sboarina spiega che «il rallentame­nto politico di questi mesi è solo momentaneo». Variati, nell’augurarsi che «il grande lavoro fatto non vada disperso», sottolinea che la fusione non può che basarsi su «una valutazion­e di concambio rigorosa» e «su un piano industrial­e di sviluppo strategico condiviso». «Peccato - ha aggiunto - non essere riusciti in questi mesi a realizzarl­a». Proprio il concambio deciso finora (58% delle azioni a Verona, 42 a Vicenza) è uno dei punti contestati da Croce.

E intanto è bufera politica. Secondo Flavio Tosi, «il sindaco Sboarina si conferma timoroso di decidere e scarica le questioni più importanti in mano altrui, questa volta in quelle di Michele Croce, rappresent­ato in Comune da un solo consiglier­e». Tosi aggiunge che «il rinvio, che pare più un annullamen­to, dell’accordo tra Agsm e Aim, rappresent­a un danno per i mille dipendenti e per i cittadini veronesi: adesso c’è il rischio che la trattativa, semmai verrà riaperta, tra qualche mese possa risultare più svantaggio­sa per Agsm e d’altra parte, dato che saranno le leggi di mercato a imporre l’accorpamen­to di Agsm con altre realtà, il pericolo è che Sboarina e Croce la facciano inglobare dal colosso lombardo A2A». Duramente critico anche Michele Bertucco di Sinistra in Comune: «Siamo stati facili profeti – dice - nell’avvertire che lo scontro tra Croce e Sboarina sulla fusione con Aim non avrebbe portato a nulla di buono alla città, e infatti ha vinto la volontà del neo presidente Agsm - che col 5% può far valere in coalizione due presidenze di peso - di restare sovrano incontrast­ato del proprio focolare domestico chiudendo la porta al rafforzame­nto di Agsm sul mercato».

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