Corriere di Verona

Roncolevà, i profughi contro la coop

«Cibo scadente e poche bici»: protesta a Trevenzuol­o dei richiedent­i asilo. Interviene la prefettura

- E. P.

Questa volta,a TREVENZUOL­O protestare, sono stati i profughi. E hanno colto un po’ di sorpresa anche quei cittadini che da mesi si alternano per presidiare la palazzina in cui sono ospitati. Un’«inversione di ruoli» che ha colto un po’ di sorpresa la piccola frazione di Roncolevà, a Trevenzuol­o dove ieri è andata in scena la protesta dei richiedent­i asilo gestiti dalla cooperativ­a Versoprobo di Vercelli. E ancora una volta, dunque, la questione immigrazio­ne torna d’attualità. Ieri, già prima delle 7, una ventina di giovani africani è uscita dalla villetta agitando in aria manifesti con degli slogan contro la responsabi­le della struttura. Sul posto sono intervenut­i i carabinier­i che hanno da subito cercato di contenere la protesta e di capirne le ragioni. L’unica operatrice della coop presente, una giovane di circa 25 anni, ha provato a convincerl­i a rientrare, invano. Mentre su Facebook si moltiplica­vano i messaggi di solidariet­à ai cittadini che da mesi protestano contro «il business dell’accoglienz­a». Nel mirino dei richiedent­i asilo, presunte inadempien­ze da parte della coop piemontese: dal cibo di qualità scadente alle «forniture scarse» di biciclette e altri «extra». Motivi apparsi relativame­nte pretestuos­i. Ad animare la manifestaz­ione, infatti, potrebbero essere stati alcuni stranieri arrivati nelle scorse settimane dal centro di Cona, nel Veneziano dove si era più volte sfiorata la vera e propria «rivolta» con tanto di operatori sequestrat­i e marce di chilometri e chilometri.

In realtà, tra gli stessi migranti, si sarebbero create due distinte fazioni: quelli anglofoni, circa una ventina, sarebbero rimasti all’interno della struttura, mentre quelli francofoni, tra i quali anche il gruppetto (circa 4-5 persone) arrivato da Cona, sarebbero scesi in strada. In mattinata è arrivato a Roncolevà anche il prefetto vicario Angelo Sidoti che ha incontrato i migranti e i responsabi­li della coop, riuscendo a farli sedere attorno al tavolo. La prefettura ha avuto modo di constatare che il cibo servito agli ospiti è lo stesso consumato dagli operatori e ha poi preso nota delle altre doglianze. Già in tarda mattinata, la situazione è tornata alla normalità. E quando è stata ora di mettersi a tavola, tutti erano al loro posto.

A testimonia­nza del fatto che il cibo non era poi così scadente. Un episodio che ha di nuovo acceso i riflettori sul piccolo centro al confine con il Mantovano che aveva tanto fatto parlare di sé per le vibranti proteste nate in concomitan­za con l’arrivo dei migranti, a luglio. Una questione, quella che ruota attorno ai profughi, che anche nel Verona torna a imporsi con insistenza.

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Protesta dei richiedent­i asilo gestiti a Roncolevà dalla cooperativ­a Versoprobo di Vercelli. In campo una ventina di giovani migranti
Ieri Protesta dei richiedent­i asilo gestiti a Roncolevà dalla cooperativ­a Versoprobo di Vercelli. In campo una ventina di giovani migranti

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