I risparmiatori «Schiaffo morale inaccettabile»
Scuotono la testa borbottando, si confrontano con i propri legali per cercare di capire ma la decisione del giudice rimane indigesta. Fuori dall’aula alcuni risparmiatori ieri erano visibilmente stizziti. Come Luigi Ugone, presidente di «Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza», associazione con un migliaio di iscritti. «Valgono solo le regole degli utili e non delle perdite — ha detto — pretendiamo giustizia, ripresenteremo la stessa istanza per chiamare come responsabile civile Banca Intesa in dibattimento». Così procederà anche «Casa del Consumatore», con centinaia di risparmiatori: «Una decisione in contrasto con il gup di Roma che ci amareggia — commenta la delegata nazionale, Elena Bertorelli — ma è meglio che la contraddizione sia emersa ora, piuttosto che in Cassazione». Per l’Unione nazionale consumatori «la decisione del gup è una sconfitta per i risparmiatori». «Abbiamo valutato altri tipi di azioni per ottenere un giusto risarcimento — dice l’avvocato Corrado Canafoglia, che patrocina gli associati — anche attraverso l’Arbitro delle controversie finanziarie. E abbiamo richiesto il sequestro di crediti e patrimonio di BpVi in liquidazione».
Parlano invece di «schiaffo morale inaccettabile» e di «un altro duro colpo alla credibilità del sistemaPaese» i candidati vicentini del M5s. «Decisione incomprensibile che non tutela i risparmiatori truffati», sbotta il Codacons. «Cambiano le prospettive risarcitorie — spiega Enrico Ambrosetti, avvocato di Gianni Zonin — una cosa è Intesa un’altra BpVi in liquidazione coatta. Quanto agli imputati non sposta nulla. Il giudice è rimasto ancorato al dato di una cessione di azienda».