«Denunciamo l’assassino di mamma, ecco le lettere con cui ci perseguita»
Delitto Maffezzoli, i figli della maestra uccisa querelano Falchetto per stalking
«Cari Albi e Massimo...». Cuoricini, stelline, fiori, palline. Disegni colorati, allegri, festosi. Poesie, frasi in rima, citazioni che spaziano da Mazzini a Nietzsche. Eccolo, il contenuto delle lettere che stanno ricevendo Alberto e Massimo Maffezzoli, 20 e 19 anni, figli della maestra uccisa in casa a Pastrengo l’8 giugno 2016 dall’assassino della loro mamma: «Lo denunciamo per stalking».
«Cari Albi e Massimo...». Cuoricini, stelline, quadrifogli, fiori, palline. Disegni colorati, allegri, festosi. Poesie, frasi in rima, citazioni che spaziano da Mazzini («L’educazione è il pane dell’anima») a Nietzsche («È prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni»). Eccolo, il contenuto delle lettere che stanno ricevendo Alberto e Massimo Maffezzoli, 20 e 19 anni, figli della maestra uccisa in casa a Pastrengo l’8 giugno 2016.
Ad ammazzare barbaramente la loro mamma Alessandra, è stato l’ex compagno di lei,il barista di 54 anni Jean Luca Falchetto, condannato in primo grado per l’omicidio della maestra a 15 anni e 4 mesi (grazie al rito abbreviato) e ora rinchiuso in carcere a Montorio in attesa del processo d’appello. Ed è proprio lui, l’assassino della docente di 46 anni, il mittente di quelle lettere inviate dalla cella ai figli della vittima. Finora, Falchetto gliene ha indirizzate tre, l’ultima durante le feste di Natale con tanto di «calendario dell’Avvento» dipinto da lui: «Per l’anno nuovo vi auguro amore, salute, successo, fortuna... Good luck!». E ancora: «Mi ha fatto molto piacere vedervi nell’aula del giudice (il giorno della sentenza, ndr), ho visto che state bene... ».
È il figlio Massimo a rivelare i contenuti delle missive che lui e il fratello Alberto hanno ricevuto per posta dall’assassino della loro madre: «La deve smettere, ci tormentava prima di ammazzare la mamma e sta continuando a perseguitarci anche adesso che è in carcere denuncia Massimo -. Non ne possiamo più, ci ha rovinato la vita per sempre e sta continuando a farlo ancora».
Fiancheggiato dall’avvocato di parte civile Federica Panizzo, il coraggioso 19enne di Pastrengo ha deciso di querelare Falchetto per stalking: «In quelle lettere dà la colpa dell’omicidio a nostra madre, è pazzesco». In uno degli scritti inviati ai figli della vittima, l’assassino definisce la morte di Alessandra «una faccenda» e dice: «Quella sera non dovevo ascoltarla e andare all’appuntamento che lei mi aveva dato». Parole che hanno mandato su tutte le furie i figli della vittima: «Ma se è entrato dalla finestra, come faceva la mamma ad avergli dato appuntamento? Bugie, solo bugie». Di qui la querela che hanno deciso di presentare «per mettere fine a tali ulteriori molestie -. spiega il legale Panizzo -. Queste lettere provocano nuovo dolore e altra ansia ai miei clienti, chiediamo l’intervento dell’autorità giudiziaria».
A giugno 2016, quello costato la vita ad Alessandra fu uno dei delitti più cruenti degli ultimi anni. Lei aveva 26 anni quando si ritrovò a dover crescere da sola i suoi due bambini e nel 2013, a 43 anni, conobbe Jean Luca che in poco tempo però si dimostrò possessivo e morbosamente geloso, tanto che la donna fu vittima di diversi episodi di violenza e stalking decidendo alla fine di lasciarlo. Ma quello segnò per la maestra l’inizio di un incubo, tra atti persecutori, denunce e divieti di avvicinamento. Nonostante le misure restrittive, Jean Luca fece di tutto per riconquistarla ma dopo l’ennesimo rifiuto la ammazzò con 7 coltellate al cuore. Il pm aveva chiesto 30 anni, ma «è stato condannato solo alla metà, appena 15 anni, e questa non è giustizia» insorgono i figli. Così l’avvocato Panizzo ha già scritto al Pg della Corte d’appello di Venezia «affinché impugni in Cassazione». E la battaglia continua.