Fratelli d’Italia e Lega, sfida sulle culle vuote
Urso a Verona lancia il piano natalità del partito. E oggi Fontana presenta il suo libro
I dati Istat certificano che l’Italia ha il tasso di natalità più basso d’Europa e che, per giunta, continua a scendere. È un tema molto caro a destra, come dimostra la sfida a distanza tra Fratelli d’Italia e Lega sul tema.
Ieri, a Verona, il partito della Meloni ha presentato quello che l’ex ministro Adolfo Urso, candidato al Senato, ha descritto come «il più imponente piano per la natalità dell’Italia repubblicana». Un mix di interventi che vanno dagli asili nido gratuiti per tutti al reddito d’infanzia fino ai sei anni di vita, dal congedo di maternità all’80 per cento dello stipendio (oggi è al 30) e fino ai sei anni di età dei figli, fino all’eliminazione graduale dell’Iva dai beni per l’infanzia come pannolini e latte in polvere (una misura che dovrà essere autorizzata però dall’Europa). «Le risorse? Ad esempio dalla spending review di Cottarelli che la sinistra ha commissionato senza voler applicare - spiega Urso se non invertiamo la rotta gli italiani rischiano di scomparire». «La soluzione alla bassa natalità non è la sostituzione etnica degli italiani, ma il sostegno alle coppie», aggiunge il leader provinciale del partito, Ciro Maschio. E Stefano Bertacco, assessore al sociale e ricandidato al Senato, spiega che «Verona potrebbe essere il primo comune di grandi dimensioni ad applicare il fattore famiglia, che poi potrà fare da modello sul piano nazionale».
Sulla questione della crisi della natalità in Italia, il vicesindaco Lorenzo Fontana, capolista della Lega al proporzionale alla Camera, ci ha scritto un libro, a quattro mani con l’economista Ettore Gotti Tedeschi (già presidente dello Ior, molto vicino a Benedetto XVI) e con una prefazione di Matteo Salvini. Si chiama, programmaticamente, «La Culla Vuota della Civiltà» e verrà presentato questa mattina al Liston 12 con gli autori. Diagnosi e ricette sono simili a quelle di FdI, anche se la proposta principale è un «reddito di maternità» pensato come un aiuto alle famiglie fino al compimento dei 18 anni dei figli. Il provvedimento ha un costo, stimato, in 37 miliardi di euro l’anno. Trovarli, scrive Fontana, «è soprattutto questione di volontà politica», magari istituendo una «tassa di competitività» che colpisca le grandi multinazionali che, in Italia, pagano briciole. (a.c.)