Corriere di Verona

I tifosi del Chievo ribollisco­no Maran: «Serve l’aiuto di tutti»

Era da quattro anni che non si vedeva una simile contestazi­one

- Matteo Sorio

«Ci avete rotto…». «Fuori i …». «A lavorare…». La crisi del Chievo fa ribollire buona parte dei suoi tifosi. Tanto da aggiungere al film della crisi stessa anche scene che non si vedevano da tempo. Scene come quella di tre giorni fa, al Bentegodi, dentro e fuori. Due mesi e mezzo senza vittorie. Col Genoa l’ottava sconfitta nelle ultime dieci gare. Ed ecco quei cori lì. Prima, dalla curva nord. Poi, dalla rappresent­anza di sostenitor­i radunatisi all’esterno dello stadio mentre la squadra risaliva sul pullman.

La notizia è che il Chievo torna a essere contestato. Mai successo, durante la gestione di Rolando Maran. Anche perché dall’ottobre 2014 fino a quest’inverno, il Chievo timonato dall’uomo di Trento non aveva mai infilato un tunnel negativo di questo genere, anzi. Giusto qualche piccolo, minuscolo episodio di malumore dalle gradinate in occasione di qualche partita sottotono. Ma niente di paragonabi­le all’agitazione che corre oggi nella maggior parte della tifoseria. Anche ieri, sulla pagina Facebook ufficiale del Chievo, la maggioranz­a dei commenti virava verso il grigio. Leggi Gabriele: «Ma quante pagine si devono voltare ancora… occhio che finisce il libro …». O Fede: «A forza di pensare alla prossima partita si retrocede senza rendersene conto…». O Mario: «Basta scuse!». O Snamy: «Ormai sono più di due mesi che sentiamo solo le solite frasi fatte: ora ci vogliono risultati concreti e zero chiacchier­e!». Spunta qua e là dell’ottimismo. Ma il tono generale è soprattutt­o quello preoccupat­o di chi pensava a una sterzata, col Genoa, visto il misero bottino di due punti negli ultimi due mesi e mezzo e il vantaggio di appena 5 gettoni sulla zona rossa.

La plastifica­zione di tutto ciò, dunque, è nell’immagine di domenica scorsa, con quel gruppo di tifosi radunatisi fuori dal Bentegodi per manifestar­e il malcontent­o verso squadra e anche allenatore. Non accadeva da quattro anni o giù di lì. La memoria, ad esempio, corre a una contestazi­one verso il Chievo di Eugenio Corini, reduce da un clamoroso ko con la Sampdoria, 27 aprile 2014. O arretra, prim’ancora, al 2008, quando il Chievo di Mimmo Di Carlo perse proprio col Genoa, ancora in casa e ancora all’ultimo minuto. Altri tempi, ovviamente. Il tratto comune con il Chievo di oggi, semmai, è nella paura di farsi travolgere dai risultati negativi. Nella sua pagina «L’angolo del mister», allora, sull’app ufficiale per smartphone del Chievo, Maran scriveva proprio domenica: «Siamo tutti delusi quanto voi, ma abbiamo bisogno di essere uniti perché è un momento delicato. Noi vogliamo venirne fuori al più presto, per dare serenità a tutti, però c’è bisogno dell’aiuto di tutte le parti. Noi da un minuto dopo la partita ci siamo già rimboccati le maniche per venirne fuori». E per venirne fuori c’è subito il Cagliari, sabato, ancora davanti al proprio pubblico.

Momento delicato, vogliamo venirne fuori al più presto, per dare serenità a tutti

 ??  ?? Fischi e cori Dalla Curva Nord, dopo la sconfitta con il Genoa, è partita la contestazi­one, continuata anche fuori dallo stadio
Fischi e cori Dalla Curva Nord, dopo la sconfitta con il Genoa, è partita la contestazi­one, continuata anche fuori dallo stadio
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