Ballo in maschera, addio Carnevale
Ieri serata di gala in Gran Guardia. Oggi c’è la Festa de la Renga a Parona
Prima la festa per i bambini (e non solo) a Porto San Pancrazio, l’unico quartiere dove, a Verona, si festeggia il Martedì Grasso o, meglio, «L’ultimo di Carnevale». Poi il galà alla bouvette delle Gran Guardia. Un galà aperto a tutti e scherzoso, lontano da ogni pretesa di «esclusività». È l’ultimo atto del Carnevale veronese, o meglio, il penultimo. Il ballo in maschera, con il Papà del Gnoco a fare da cavaliere (il ricavato dei biglietti, dal costo di venti euro, sarà devoluto in beneficienza) non chiuderà infatti... le danze. Oggi, primo giorno di quaresima, le maschere andranno a Parona per la festa de la Renga, una delle più partecipate del calendario carnevalesco. Per la frazione della Valpolicella quella di oggi sarà una ricorrenza importante: la «Renga», infatti, compie mezzo secolo. E la festa dedicata al piatto «di magro» più popolare a Verona e dintorni, subirà una rivoluzione. Niente più stand nella storica piazza del Porto, ma concentrati tutti qualche centinaio di metri più a Nord, in modo da evitare pericoli per la sicurezza (dovuti alla vicinanza alla statale). Un nodo che il Comune voleva affrontare da tempo.
A parte il cambio di location, tutto si svolgerà regolarmente: i banchetti saranno attivi già dalle 10, pronti a servire l’aringa come contorno sui bigoli o sugli gnocchi oppure, seguendo la ricetta più tradizionale, accompagnata da un po’ di polenta.
In prima fila ci saranno, naturalmente, gli alpini, da sempre uno dei gruppi che si contraddistingue per la maggior produzione di Renga. Vietato (anche per esplicita ordinanza) ogni cibo a base di carne: sarebbe in contrasto con lo spirito di una festa che apre il periodo della quaresima.
Alle 15 sfilata conclusiva con le maschere tradizionali, con il Sire del Bacanal ma anche i rappresentanti locali: la Parona accompagnata dal su o sodale, el Paron.