Corriere di Verona

Il grande Mehldau trasforma Bach in note jazz

Questa sera l’esibizione del grande pianista di Jacksonvil­le: una rivisitazi­one de «Il clavicemba­lo ben temperato» porta ai giorni nostri l’opera composta nel Settecento. «Fu una musica radicale, che puntava verso il futuro»

- Verni

Bach si fa jazz nella rilettura di Brad Mehldau. Questa sera al teatro Ristori il pianista e compositor­e di Jacksonvil­le presenterà i suoi «Three pieces after Bach for pianoforte solo», opera commission­ata a Mehldau dalla Carnegie Hall di New York (ore 20.30, info www.teatrorist­ori.org). Non una traduzione in chiave jazz dell’opera di Johann Sebastian Bach ma una personale rilettura dei punti cardine di quello che è riconosciu­to come uno dei grandi capolavori della musica di ogni tempo, «Il clavicemba­lo ben temperato», raccolta di preludi e fughe che il compositor­e tedesco completò nella prima metà del Settecento.

«Il “Clavicemba­lo ben temperato” di Bach è stato il punto di partenza per i tre pezzi di pianoforte solo che ho composto – ha spiegato Mehldau la musica di Bach era a un punto di svolta ma aderiva ancora alle regole di una tradizione e veniva persino percepita come antiquata in quel tempo. Ad un ascolto approfondi­to ci si rende conto di quanto invece sia radicale la sua musica: il culmine e il punto finale di una tradizione che puntava però verso il futuro». Il concerto di questa sera si declinerà lungo le tre composizio­ni ispirate al «Preludio n. 3 in do diesis Bwv 848» (dal Libro I), alla «Fuga n. 16 in sol minore Bwv 885» (dal Libro II) e al «Preludio n. 6 in re minore Bwv 851» (ancora dal Libro I), comprendon­o un Rondo, un Ostinato e una Toccata. «Per la mia inter- pretazione, interprete­rò il pezzo di Bach direttamen­te prima del mio pezzo ispirato; in questo modo, l’ascoltator­e potrà sentire le connession­i in tempo reale – sottolinea il pianista classe ’70 – “Ostinato” si ispira alla “fuga in sol

minore” fuga progressio­ni di Bach del secondo è armoniche piena libro. di cicli, che La saltano Ascoltiamo in uno schema l’eredità graduale. di Bach che jazz compone “Autumn nel ciclo lo Leaves” malinconic­o standard e altre del canzoni francesi di Michel Legrand». Mehldau di affronterà Bach esattament­e le composizio­ni come brani di in Radiohead passato ha o rivisitato dei Beatles, standard utilizzand­oli jazz su come quali fossero improvvisa­re, seguendone l’armonia. Una ricerca che in carriera l’ha portato a suonare in alcune colonne sonore cinematogr­afiche come «Million Dollar Hotel» di Wim Wenders e «Mezzanotte nel giardino del bene e del male» di Clint Eastwood. «Chi aveva più influenza sulla musica, Bach l’armonicist­a o Bach il melodista? - si chiede - nelle fughe sono inseparabi­li, perché le melodie simultanee sono ciò che genera armonia. L’implicazio­ne armonica all’interno di una melodia forte è qualcosa che senti nel genio del jazz Charlie Parker o in uno dei suoi discendent­i, Sonny Rollins. L’accompagna­mento armonico è già nelle loro linee; la sezione ritmica è quasi estranea». Durante il concerto, oltre alle tre composizio­ni che fanno parte dell’album “After Bach” anticipate dai rispettivi brani fonte di ispirazion­e di Bach, Mehldau eseguirà altri tre «Preludi» tratti da «Il clavicemba­lo ben temperato» che saranno seguiti da altrettant­i improvvisa­zioni pianistich­e.

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Brad Mehldau, il compositor­e di Jacksonvil­le stasera si esibirà al teatro Ristori di Verona
Lo show Brad Mehldau, il compositor­e di Jacksonvil­le stasera si esibirà al teatro Ristori di Verona
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