Borrelli, schiaffo ai 5 Stelle. «Fondo un nuovo partito»
L’ex leader: «Per le imprese e i risparmiatori» Esce allo scoperto e spiazza il M5S
Dopo lo strappo il ciclone. VENEZIA David Borrelli, leader storico del Movimento, uscito dal gruppo M5S all’ Europarlamento, non solo smentisce la versione sui «motivi di salute» fornita dal gruppo, ma annuncia che farà nascere un nuovo movimento, «per le imprese e i risparmiatori ». Terremoto trai Cinque Stelle.
Beppe Grillo non ne sa VENEZIA nulla. Luigi Di Maio non ne sa nulla. Jacopo Berti non ne sa nulla. Nessuno sa nulla, nel Movimento Cinque Stelle, perché David Borrelli, rientrato nella sua Treviso da Bruxelles, non risponde al telefono da due giorni, chiuso in un mutismo che lascia sconcertati i vertici pentastellati. Eppure ci sarebbe molto di cui parlare, e ancor di più da spiegare, dopo l’addio al partito annunciato martedì e il post pubblicato ieri dall’ormai ex capogruppo del Movimento in Europa sul suo profilo Facebook: «Ho preso una decisione difficile che merita qualche spiegazione» scrive Borelli a sera, dopo che già al mattino aveva avvisato tutti: «Leggo invenzioni fantasiose, pure illazioni pesantemente diffamatorie che citano circostanze mai avvenute, e che mi indicano come autore di condotte che non ho mai tenuto. Ovviamente gli autori saranno chiamati a risponderne».
E dunque, tanto per cominciare «non ho problemi di salute e non ne ho mai accennato» (parole che smentiscono la nota diffusa dal capodelegazione M5s in Europa Laura Agea che parla di «scelta sofferta ma obbligata da motivi di salute»). E poi: «Auguro al Movimento una strada costellata di ambiziosi traguardi e grandi successi. Per tredici anni è sempre stato la mia casa, l’ho visto nascere ed ho avuto il privilegio di assistere molto da vicino a tutte le tappe di questa avventura». E però «ora è arrivato per me il momento di cambiare percorso. Nella vita mi sono sempre occupato con grande intensità di imprenditori e risparmiatori. Per questo ho deciso di aderire ad un nuovo progetto: un movimento, che nascerà a breve, e che si occuperà proprio di imprenditori e risparmiatori. Lo devo a loro e alla mia vita». Bum.
Esplode un’atomica nel Movimento. Inizia una girandola frenetica di telefonate ai massimi livelli, tutte senza risposta all’unica domanda: perché? E perché a due settimane dalle elezioni? E perché nel bel mezzo della vicenda, già devastante per il M5s, dei rimborsi dei parlamentari? Per tutto il giorno si erano rincorse quelle che Borelli liquida come «invenzioni fantasiose» (è in Argentina, lo inseguono Le Iene per «rimborsopoli», è nei guai per via di alcuni fondi alle sue società, lo fa perché è al secondo giro e non può più ricandidarsi, si è scoperto che ha case a Strasburgo e Bruxelles, no è per via dei fondi della manifestazione «Italia a Cinque Stelle») ma in realtà le motivazioni sono profonde e sembrano corrispondere al disagio raccontato dal collega europarlamentare Remo Sernagiotto: «Sull’aereo per Bruxelles, qualche giorno fa, mi ha confidato: “Sono un po’ deluso, non condivido certe questioni...».
La rottura non sarebbe con Di Maio (che ieri ha commentato gelido: «Chiedete a lui le ragioni dell’addio, io non l’ho sentito, non mi risponde al telefono») ma con Davide Casaleggio e lo «Staff», quella struttura parallela dai contorni nebulosi che coordina (controlla? indirizza?) il lavoro degli eletti nelle istituzioni. Non ci sarebbe più stata condivisione quanto ai metodi e agli obiettivi, una distanza già marcata da Borrelli in una «non-intervista» al Foglio a gennaio, quando parlando di Rousseau, l’associazione che tramite la piattaforma online controlla la vita del M5s, disse: «Non so nulla di più di quello che è pubblico. Sono in quell’associazione perché Beppe mi ha chiesto di esserci, ma è come se non ci fossi, tutti e tre gli incarichi sono intestati a Davide Casaleggio, bisogna chiedere a lui».
Scomparso il padre di Davide, Gianroberto, e con Grillo che ha deciso di fare un «passo di lato», Borelli - legatissimo ai due - ha deciso di abbandonare il Movimento per tentare una nuova strada. Con chi? C’è chi dice con lo stesso Grillo ma il fatto che il (fu) leader non fosse informato non depone a favore di questa ipotesi, sempre che Grillo abbia voglia e forza di ricominciare tutto daccapo. Più probabilmente con Massimo Colomban, imprenditore vicino a Borelli (fu lui a chiedergli di impegnarsi nella Giunta Raggi a Roma), che pare avesse carezzato l’idea di presentare una sua lista, stile «Popolo delle partite Iva», già a queste elezioni, in Veneto. Chi altro? Borrelli parla di «risparmiatori e imprenditori» ma tutti quelli che aveva segnalato (Arman e Artoni tra i risparmiatori, Storer e Nardin tra gli imprenditori) sono già stati messi in lista dal M5s. Si parla di un dialogo aperto a livello europeo col forzista Tajani e il Ppe. Di sicuro il popolo pentastellato non l’ha presa bene: il suo profilo Facebook è stato coperto di insulti. E anche i vertici sono sbalorditi: fino all’ultimo, infatti, Borelli ha tenuto in piedi iniziative fondamentali per il Movimento, come il ricorso in Europa dei risparmiatori coinvolti nel crack delle popolari. Quale sarà la sua prossima mossa?