Corriere di Verona

Un amico Fido ogni nove abitanti della città L’Amia: «Migliorere­mo le 48 aree per cani»

Sono 28 mila gli animali registrati all’anagrafe apposita. Interventi su arredi e buche

- M.S.

Un cane ogni nove veronesi. La media, in città, è quella lì. Perché all’anagrafe canina del Comune gli esemplari registrati risultano 28.125 su 257.087 abitanti.

Anche a Verona il numero degli animali d’affezione è in costante crescita. Come in tutt’Italia stando a quell’ultimo rapporto Assalco-Zoomark che parla di circa 60 milioni di pet e nel dettaglio di 6 milioni e 967 mila cani. «Il numero di chi vive con animali domestici è cresciuto notevolmen­te e il mutare delle condizioni di convivenza tra uomo e cane ha contribuit­o a far crescere la sensibilit­à nei loro confronti», dice il presidente di Amia, Andrea Miglioranz­i, che ieri ha presentato la mappatura delle aree per cani a Verona e alcuni interventi per «rendere la città a misura dei nostri amici a quattro zampe».

Le aree, in città, sono 48: tre in quella Prima circoscriz­ione che conta 28mila residenti, otto nella Seconda (35mila abitanti), 12 nella Terza (la più popolata, 59mila), quattro nella Quarta (26mila), dieci nella Quinta (36mila), cinque nella Sesta (30mila), quattro nella Settima (22mila) e due nell’Ottava (17mila). Parliamo di aree in cui le varie associazio­ni e realtà veronesi registrano note positive ma anche alcune criticità.

Spiega Lorenza Zanaboni, responsabi­le locale di Lav: «Alcune aree sono molto belle e agevoli, altre estremamen­te piccole ed esigue, il che rende difficile la convivenza con cani meno sociali. La principale criticità è che le reti di recinzione possano non essere ben assicurate al terreno: negli ultimi anni è successo un paio di volte che un cane, da dentro, rompesse la rete andando ad attaccare un altro animale che passava lì vicino».

Il presidente di Enpa, Romano Giovannoni, riflette: «Dove possibile, vedi le ampie aree di Borgo Roma o San Massimo, sarebbe bello dividere in due accessi, per separare cani dal carattere predominan­te da cani più piccoli. L’altro capitolo sono le illuminazi­oni: certe aree, di sera, ne difettano».

Come detto Amia, a tal proposito, ha annunciato insieme all’assessore Marco Padovani, un piano d’interventi che contempla il «sistemare gli arredi, riparare e verniciare panchine, sostituire rubinetti, ripristina­re il tappeto erboso, chiudere buche che, nel corso del tempo, i cani hanno scavato».

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