Corriere di Verona

Impresa Tumolero il bronzo a sorpresa dell’allievo di Fabris

Campane a festa a Roana, nel Vicentino. La veronese Scardoni chiude al 39esimo posto

- A.Pis.-M.S. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il primo ad abbracciar­lo dopo il traguardo è Enrico Fabris, in un passaggio di testimone olimpico da Torino 2006 a Pyeongchan­g 2018. Pochi istanti prima, Nicola Tumolero aveva riscritto la storia del pattinaggi­o velocità, scavandosi una nicchia nello strapotere olandese, col bronzo olimpico sui diecimila metri. Per la prima volta un italiano è andato a medaglia su questa distanza, nella gara che è diventata la chiave per salvare la spedizione in Sud Corea dopo le delusioni sui cinquemila. «È’ un terzo posto inatteso, che dedico alla mia famiglia, a mia nonna Margherita, ai miei amici che mi seguono sempre», grida Tumolero appena centrata l’impresa. Il 23enne di Asiago è l’erede designato di Enrico Fabris, oggi suo allenatore, ieri idolo di un dodicenne di belle speranze, che alla television­e gli ha visto mettere al collo due ori e il bronzo olimpico di Torino.

Roana, ottocento anime, ieri era in festa. Il parroco ha fatto suonare le campane della chiesa di Santa Giustina, come dodici anni fa, per Fabris. Quasi incredibil­e per un borgo di montagna far bella mostra di due figli medagliati a cinque cerchi. «La passione per il pattinaggi­o a Nicola è venuta a quattro anni- racconta Valerio Fabris, padre di Enrico, tuttofare della S.G.Roana, la società che ha scoperto Tumolero -. Lui voleva a tutti i costi giocare a pallone, siamo riusciti a farlo innamorare del ghiaccio. . È un ragazzo sincero, cresciuto col mito di mio figlio. Una persona buona, senza grilli per la testa, a cui piace la montagna e fotografar­ne le bellezze. E’ un giovane come ce ne sono tanti in questi posti dove siamo una grande famiglia».

Continua, intanto, l’avventura in Corea di Lucia Scardoni. Quarta, fra le azzurre, nella 10km in tecnica libera di fondo. E in classifica generale, alla fine della gara, 39esima. S’è chiusa così, ieri, la giornata della sciatrice veronese. Un altro buon risultato dopo aver colto, tre giorni fa, l’obiettivo dell’ingresso nel tabellone finale dello sprint (dove ai quarti è poi stata eliminata). In attesa di capire se gareggerà nella staffetta 4x5 km di domani, Scardoni, classe ’91, originaria della Lessinia ha dichiarato: «In tribuna c’era anche mio papà a vedermi, come già nello sprint, è stata una bella emozione».

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Fulmine sul ghiaccio Nicola Tumolero in pista

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