Corriere di Verona

L’Arena aspetta ancora i dieci milioni Il ministero a Sboarina: tempi brevi

Il commissari­o Sole: bene la Fondazione ma costi alti. Giacchieri in forse

- L. A.

Per vedere arrivare a Verona quei (sospiratis­simi) 10 milioni di euro di mutuo, la Fondazione Arena dovrà aspettare ancora. Il sindaco Federico Sboarina e la Sovrintend­ente Cecilia Gasdia hanno incontrato ieri a Roma Gianluca Soile, commissari­o straordina­rio del governo. Incontro positivo, con l’illustrazi­one da parte di Sboarina e Gasdia degli ultimi sviluppi, ma nessuna firma ufficiale. Il dottor Sole ha promesso tempi brevi, ma dovrà esserci un nuovo incontro per le «firme» davanti al notaio.

Proprio il dottor Sole, nei giorni scorsi, ha reso pubblica la sua ampia relazione sul primo semestre 2017 delle Fondazioni liriche. Il documento fa presente che Verona è l’unica Fondazione a non avere ancora ricevuto i fondi ministeria­li legati alla legge Bray (tema appunto del viaggio di Sboarina e Gasdia, ieri a Roma) e spiega come la strada del risanament­o delle Fondazioni liriche italiane sia ancora lunga e ardua da percorrere. Per quanto riguarda l’Arena, peraltro, ci sono anche giudizi positivi, nonostante la cronica «debolezza» del Teatro Filarmonic­o e nonostante i dati dei primi 6 mesi non contengano ovviamente gli incassi della stagione estiva (e il risultato d’esercizio era perciò in perdita di 4,91 milioni).

Tra le criticità segnalate ci sono l’incidenza del costo del personale «tra le più alte nel novero delle Fondazioni oggetto di monitoragg­io, lo stock debitorio maggiore del 40 per cento rispetto al Piano e un andamento negativo del patrimonio netto, inferiore del 34 per cento rispetto alle previsioni».

Negli uffici della Fondazione, si continua intanto a lavorare sulla possibile «azione di responsabi­lità» da promuovere contro chi, nel 2013, decise la contestata cessione di bozzetti, figurini ed archivi fotografic­i alla controllat­a Arena Extra per far quadrare i conti. Due dei membri di allora del Consiglio d’Amministra­zione prendono peraltro le distanze. Maria Pia Garavaglia, già senatrice del Pd ed ex Ministro, spiega di non ricordare come avesse votato allora sulla delibera, ma aggiunge di essere stata sempre «fortemente critica su Arena Extra: a mio avviso – aggiunge – la stagione degli spettacoli in Arena è così temporalme­nte ristretta che anche gli spettacoli extraliric­a andrebbero gestiti direttamen­te dalla Fondazione. E in ogni caso – conclude Garavaglia – non mi era piaciuta l’operazione di bilancio, diciamo così…fantasiosa, ideata a messa in atto allora». Luigi Tuppini, da parte sua, ricorda benissimo: «Non ho partecipat­o – spiega – né alla votazione sulla delibera di cessione ad Arena Extra, e neppure alla votazione del Bilancio 2013».

Quanto infine alle nomine ai vertici di Fondazione, si dovrebbe conoscere tra una settimana il nome di chi sostituirà Michele Bauli nel Consiglio d’Indirizzo. Scadono infatti il 23 febbraio i termini per candidarsi a rappresent­ante del Comune. Si è fatto il nome di Marilisa Allegrini, ma la questione appare incerta. Così come sempre più incerto appare l’arrivo di Renzo Giacchieri quale superconsu­lente di Cecilia Gasdia. Arriverà invece il manager Gianfranco de Cesaris, ma non ancora decisa la sua collocazio­ne, né fissato il suo stipendio: se Francesca Tartarotti accettasse di rimanere come responsabi­le del Personale, De Cesaris potrebbe essere il nuovo direttore operativo.

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In missione Ieri il sindaco Federico Sboarina e il sovrintend­ente Cecilia Gasdia si sono recati a Roma per tentare di sbloccare i fondi della Bray per l’Arena

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