Corriere di Verona

L’urlo della squadrigli­a dà l’addio a Emma e Luisa «Buon volo a zia e nipote »

La speranza per Vittoria: «Tornerà presto da noi»

- di Enrico Presazzi

Un messaggio di speranza di fronte a quelle due bare: «Vittoria sta meglio e appena possibile tornerà tra noi». Una luce in mezzo al «velo scuro della tragedia». Erano in tantissimi, ieri pomeriggio nel Duomo di San Bonifacio per dare l’ultimo addio a Emma Piubello e a sua zia Luisa, morte domenica sera nel terribile incidente di Belfiore. Un incidente che ha visto coinvolta anche la sorella maggiore di Emma, Vittoria, ancora ricoverata in ospedale.

E ieri, al termine della cerimonia, su desiderio dei familiari, il parroco ha voluto far sapere a tutti che le condizioni di Vittoria, 17 anni, stanno migliorand­o. Difficile di fronte alla bara bianca di Emma (14 anni) e a quella di zia Luisa( 71), riuscire a ricacciare indietro le lacrime.

«È difficile, lo ammetto io per primo, dare un senso a quanto accaduto - ha detto don Stefano Guglielmi durante l’omelia -, solo sgomento e smarriment­o sembrano appesantir­e i nostri cuori. Ma c’è una speranza: pensate all’ondata di calore e solidariet­à, alla galassia di luci che si sono accese per Emma e sua zia, e per Vittoria». Tra i banchi, stretti attorno a mamma Maria, a papà Alessandro e al fratello Adolfo, i compagni di scuola, quelli del gruppo scout San Bonifacio 1. E poi gli amici del circolo ippico che condividev­ano con Luisa ed Emma intere giornate a cavallo.

«L’entusiasmo, la vitalità contagiosa, ma soprattutt­o il sorriso di Emma resterà vivo e brillerà per sempre non solo nel ricordo di chi l’ha conosciuta - ha detto il sacerdote -, ma in giro per il mondo dove lei spontaneam­ente faceva amicizia con tutti. Quel sorriso deve restare vivo e rifletters­i nel volto delle amiche e degli amici, nello spirito di avventura della sua squadrigli­a scout (era caposquadr­iglia delle Pantere,

ndr) e di tutte le persone che faranno strada con i suoi fratelli Adolfo e Vittoria».

Un pensiero anche per Luisa, ex impiegata all’ospedale di Soave e appassiona­tissima di cavalli: «Alle sue nipoti ha dato tanto e trasmesso la passione per la natura e gli animali. Ora potrà presentare ad Emma i nonni Adolfo e Carla che lei non ha mai incontrato ma che, con la sua curiosità, desiderava tanto conoscere. Buon volo e buona avventura».

Gli amici, nei giorni scorsi, hanno fissato i loro pensieri su alcuni bigliettin­i sistemati poi in una cesta a lato dell’altare, per consegnarl­i alla famiglia. Solo uno scout, al termine della cerimonia, ha voluto lanciare un appello a tutti i presenti dopo aver ricordato un passo evangelico in cui Gesù resuscitav­a una bambina: «Per la piccola Emma, per Luisa e per Vittoria: non accontenti­amoci mai di nulla, piangiamo le nostre lacrime ma non rassegniam­oci all’orrore di questi giorni».

Sono state poi le note degli alunni del corso musicale della scuola media (dove Emma aveva studiato pianoforte) a chiudere la cerimonia sulla melodia di Auld Lang Syne, canzone tradiziona­le britannica. Poi, prima che le bare uscissero, gli scout si sono radunati sul sagrato della chiesa e hanno scandito ad alta voce i loro urli di squadrigli­a: l’ultimo tributo al «capo» Emma, con cui hanno condiviso uscite e campi e a sua zia Luisa.

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(Foto Sartori) A San Bonifacio L’ingresso delle due bare in chiesa per il funerale di Emma e Luisa

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