L’urlo della squadriglia dà l’addio a Emma e Luisa «Buon volo a zia e nipote »
La speranza per Vittoria: «Tornerà presto da noi»
Un messaggio di speranza di fronte a quelle due bare: «Vittoria sta meglio e appena possibile tornerà tra noi». Una luce in mezzo al «velo scuro della tragedia». Erano in tantissimi, ieri pomeriggio nel Duomo di San Bonifacio per dare l’ultimo addio a Emma Piubello e a sua zia Luisa, morte domenica sera nel terribile incidente di Belfiore. Un incidente che ha visto coinvolta anche la sorella maggiore di Emma, Vittoria, ancora ricoverata in ospedale.
E ieri, al termine della cerimonia, su desiderio dei familiari, il parroco ha voluto far sapere a tutti che le condizioni di Vittoria, 17 anni, stanno migliorando. Difficile di fronte alla bara bianca di Emma (14 anni) e a quella di zia Luisa( 71), riuscire a ricacciare indietro le lacrime.
«È difficile, lo ammetto io per primo, dare un senso a quanto accaduto - ha detto don Stefano Guglielmi durante l’omelia -, solo sgomento e smarrimento sembrano appesantire i nostri cuori. Ma c’è una speranza: pensate all’ondata di calore e solidarietà, alla galassia di luci che si sono accese per Emma e sua zia, e per Vittoria». Tra i banchi, stretti attorno a mamma Maria, a papà Alessandro e al fratello Adolfo, i compagni di scuola, quelli del gruppo scout San Bonifacio 1. E poi gli amici del circolo ippico che condividevano con Luisa ed Emma intere giornate a cavallo.
«L’entusiasmo, la vitalità contagiosa, ma soprattutto il sorriso di Emma resterà vivo e brillerà per sempre non solo nel ricordo di chi l’ha conosciuta - ha detto il sacerdote -, ma in giro per il mondo dove lei spontaneamente faceva amicizia con tutti. Quel sorriso deve restare vivo e riflettersi nel volto delle amiche e degli amici, nello spirito di avventura della sua squadriglia scout (era caposquadriglia delle Pantere,
ndr) e di tutte le persone che faranno strada con i suoi fratelli Adolfo e Vittoria».
Un pensiero anche per Luisa, ex impiegata all’ospedale di Soave e appassionatissima di cavalli: «Alle sue nipoti ha dato tanto e trasmesso la passione per la natura e gli animali. Ora potrà presentare ad Emma i nonni Adolfo e Carla che lei non ha mai incontrato ma che, con la sua curiosità, desiderava tanto conoscere. Buon volo e buona avventura».
Gli amici, nei giorni scorsi, hanno fissato i loro pensieri su alcuni bigliettini sistemati poi in una cesta a lato dell’altare, per consegnarli alla famiglia. Solo uno scout, al termine della cerimonia, ha voluto lanciare un appello a tutti i presenti dopo aver ricordato un passo evangelico in cui Gesù resuscitava una bambina: «Per la piccola Emma, per Luisa e per Vittoria: non accontentiamoci mai di nulla, piangiamo le nostre lacrime ma non rassegniamoci all’orrore di questi giorni».
Sono state poi le note degli alunni del corso musicale della scuola media (dove Emma aveva studiato pianoforte) a chiudere la cerimonia sulla melodia di Auld Lang Syne, canzone tradizionale britannica. Poi, prima che le bare uscissero, gli scout si sono radunati sul sagrato della chiesa e hanno scandito ad alta voce i loro urli di squadriglia: l’ultimo tributo al «capo» Emma, con cui hanno condiviso uscite e campi e a sua zia Luisa.