Corriere di Verona

Borrelli, silenzio e tattica L’ex compagno della rete «Giovedì un incontro» Colomban si smarca subito

- Alessandro Zuin Renato Piva © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il giorno in cui David Borrelli si deciderà, se lo farà, a rispondere a tutte le chiamate e ai messaggi che gli sono piovuti sul cellulare dalla sera di martedì, con tutta probabilit­à gli si fonderanno un paio di batterie. «Non mi risponde al telefono», è il ritornello che si sente ripetere da Di Maio in giù. Lo dice anche Massimo Colomban, l’industrial­e trevigiano ed ex assessore a tempo nella giunta pentastell­ata di Roma, sebbene stiano proliferan­do ovunque le ricostruzi­oni giornalist­iche che indicano proprio nelle organizzaz­ioni di imprendito­ri a lui vicine (Confapri e ReteSI, cioè Salviamo l’Italia) la base da cui Borrelli vorrebbe partire nella costruzion­e del suo nuovo movimento: «Non so cosa abbia in mente David - affermava ieri pomeriggio Colomban, che lo conosce assai bene - perché ha il telefono spento. Posso solo aggiungere che si è sempre dato da fare per le nostre imprese, oltre che per i risparmiat­ori truffati».

A distanza di qualche ora, però, ecco che Colomban si rifà vivo con una minacciosa precisazio­ne: «Mai e poi mai ho intrattenu­to o favorito affari, nè lo hanno fatto Confapri e ReteSI, con aziende associate o con l’onorevole Borrelli. Ho incaricato i miei legali di agire contro quanti hanno diffuso o diffondera­nno le false notizie di questo genere che stanno uscendo sui media. Curiosamen­te, vengo attaccato proprio contempora­neamente all’uscita di una mia intervista sul Corriere relativa all’esperienza come assessore a Roma».

Già, l’intervista data a Stefano Lorenzetto: mazzate, non semplici dichiarazi­oni, su Grillo «comunista alla Maduro», sulla Raggi «stakanovis­ta ambiziosis­sima», su Di Maio che ha «le idee giuste ma è circondato da troppi pasdaran». Difficile che, dal Movimento, gliela facessero passare liscia. «Siamo in democrazia e ognuno ha diritto a dire la propria opinione gli concede Gianni Girotto, senatore pentastell­ato di Treviso -, Colomban è stato in sinergia e condivisio­ne profonda con il nostro movimento, evidenteme­nte qualcosa è cambiato». Ma sarà soltanto una coincidenz­a temporale se a distanza di un giorno Colomban esce con quell’intervista e Borrelli esce del tutto, annunciand­o la costituzio­ne di un nuovo partito? Ancora Girotto: «L’ha detto lei, chiunque sa fare due più due. Tra l’altro, siamo a meno di tre settimane dalle elezioni e questa non è una coincidenz­a semplice, è una coincidenz­ona... Non sono tra quelli che vedono la malafede dappertutt­o ma che le uscite siano avvenute con questa tempistica, come minimo, ci autorizza ad avere qualche sospetto».

Ma alla fine è plausibile che Borrelli riparta dalla rete che fu di Salviamo l’Italia nella costruzion­e del nuovo movimento? Aladino Larin, padovano, presidente di Sos Economia che di quella rete faceva parte, la vede così: «Secondo me sì, il ragionamen­to mi pare più che probabile. Se succederà, penso che partirà da lì. Adesso è prematuro parlarne, ma c’è tanto materiale umano fuoriuscit­o dai 5 Stelle in questi anni e non solo. Mi pare un fatto più che possibile e penso che ci potrebbero essere delle cose a breve. Non ho ancora elementi sicuri precisa Larin - però giovedì prossimo incontrerò delle persone vicine a Borrelli. Allora immagino di poterne sapere di più».

William Beozzo, imprendito­re della Farm e presidente per Bassano di Apindustri­a, aggiunge questa riflession­e: «Borrelli ha sempre collaborat­o con il mondo dell’impresa, ha portato in Europa il tema della robotica in azienda. Comunque sia, da qui a marzo ci aspettiamo altre novità. Se Borelli mi chiamasse? Ascolterem­o e vedremo, è quello che dobbiamo fare, ma è ancora prematuro dire cosa faremo». Infine, ecco Alfredo Bellucco di Confederco­ntribuenti: «Io e Borrelli eravamo insieme a Milano, con Colomban e Casaleggio, il 18 dicembre 2012, con altre trenta associazio­ni. Ma David l’ho visto l’ultima volta, nel mio studio, il 9 luglio 2015». Allora, rispondeva ancora al telefono.

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Fuoriuscit­o David Borrelli, europarlam­entare

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