Con Ursicino la Capitolare sogna il rilancio
Al via la mostra, servirà anche per finanziare l’accessibilità
Passa da sacerdote «oscuro» come il secolo in cui visse il rilancio della Biblioteca Capitolare. La mostra dedicata al «secolo di Ursicino», inaugurata ieri sarà solo il primo passo. Nata come una promessa in occasione del mille e cinquecentesimo «compleanno» del codice «firmato» dal chierico (il più antico al mondo con data certa) ora l’asticella si è alzata. «Dobbiamo far conoscere questo luogo di più, a cominciare dai veronesi - sono stato le parole del sindaco Federico Sboarina - e certamente anche ai visitatori, nell’ambizione di crescere anche da questo punto di vista, con un turismo che sia sempre più di qualità». «La bellezza è una risorsa di Verona - ha detto il presidente di Confindustria, Michele Bauli un patrimonio culturale che qui si coniuga al dinamismo economico».
Ursicino farà il miracolo? La mostra - che consente di ammirare documenti unici, tutti risalenti al massimo al 600 dopo Cristo) servirà anche come crowdfunding per avviare altri progetti. Il principale riguarda l’accessibilità della struttura, ora raggiungibile solo percorrendo a piedi un piano di scale. Anche perché, il progetto di musealizzazione della Capitolare, che contemplava un rilevante contributo dalla Regione, è al momento stato riposto in un cassetto. Il prefetto della biblioteca, don Bruno Fasani, ci spera: «Ben poche istituzioni a livello mondiale possono allestire qualcosa del genere ricorrendo a materiale in loro esclusivo possesso: l’augurio è che la Capitolare si guadagni un posto di maggior rilievo nella cultura cittadina». L’assessore Francesca Briani (delega alla Cultura, per l’appunto) lo rassicura: «Faremo di tutto per promuovere la mostra al meglio». E delle novità importanti potrebbero arrivare dall’estero. L’interesse, in questo caso, è tutto dirottato verso le Istituzioni di Gaio: Verona possiede l’unico manoscritto che ha tramandato le leggi romane del periodo classico. Dagli Stati Uniti potrebbe arrivare un macchinario che consente di leggere con definitiva chiarezza i tre livelli su cui è scritto il palinsesto. Lo annuncia Filippo Briguglio, docente di diritto romano a Bologna che da anni sta studiando il manoscritto. «C’è grande interesse - fa sapere anche dalla Cina - presto le Istituzioni saranno tradotte in mandarino».