Corriere di Verona

Autonomia, via libera delle categorie: «Zaia firmi»

Berti: «Risparmi in Regione per i truffati delle banche»

- di Martina Zambon

«Bene l’intesa». Dai sindacati alle categorie, sì della Consulta alla nuova bozza sull’autonomia. La sensazione ora è che si sia ad un passo dalla firma, da parte del governator­e Luca Zaia e del premier Paolo Gentiloni che segnerà il primo, fondamenta­le passo in avanti della trattativa federalist­a.

Al netto dell’ambiguità VENEZIA dei termini - si spazia fra espulsi e «autosospes­i» Emanuele Cozzolino e Silvia Benedetti non sembrano intenziona­ti a mollare. Dati, forse prematuram­ente, per «espulsi» i due parlamenta­ri pentastell­ati veneti finiti nella black list di chi ha «restituito» troppo poco al fondo per il microcredi­to attendono il verdetto dei probiviri del Movimento 5 Stelle. Ed è vero che rispetto alla cifra monstrum del collega piemontese, il recordman, per così dire, Ivan Della Valle che di euro ha omesso di versarne 270 mila, vale a dire quasi tutti, Cozzolino e Benedetti avrebbero omesso rispettiva­mente 13 mila e 23 mila euro. Comunque troppi secondo gli inviperiti commenti social. Cozzolino specifica: «Ho versato 185.131,86 euro, importo verificato con lo staff di Di Maio. Ora sono in attesa di un confronto con il Collegio dei probiviri». Cozzolino dice di seguire le regole del Movimento e di aver perciò deciso di «interrompe­re la campagna elettorale e di autosospen­dermi finché i probiviri non si pronuncera­nno».

Intenziona­ta a seguire la stessa linea anche la Benedetti. Dopo una settimana di polemiche roventi i pentastell­ati veneti tentano di riportare la barra al centro. Francesca Businarolo, deputato scaligero, ad esempio, ricorda quanto il fondo per il microcredi­to abbia aiutato le aziende artigianal­i scaligere: «Ne hanno beneficiat­o in tutto 33 aziende. Il comune con più accessi al microcredi­to è Verona, con 15 aziende, seguito da Bussolengo, Bovolone, Legnago e Sona». La tattica di gioco, ed era prevedibil­e, sta cambiando dal catenaccio al contrattac­co. Vero è che, dal livello nazionale filtra ancora soltanto la linea dura. Di ieri una dichiarazi­one di Roberto Fico (M5S): «Invito il Parlamento fin da ora a votare per le dimissioni di queste persone. Sono stipendi legittimi e non è stato rubato un solo euro allo Stato, però hanno tradito un patto stretto all’interno del Movimento». Nel frattempo non si placano le polemiche tutte interne sul fronte dei rappresent­anti pentastell­ati in Regione.

Ad alimentarl­e sono ancora una volta le chat degli attivisti che, nel 99% dei casi, però, non ci mettono la faccia. Ad alcuni proprio non va giù l’esiguità delle restituzio­ni da Palazzo Ferro Fini e, soprattutt­o, la scelta, per 4 consiglier­i su 5 (esclusa Patrizia Bartelle) di far transitare i versamenti attraverso una onlus. Una lettura maligna sottolinea come quei soldi siano poi detraibili dalle tasse. Altri segnalano come alcuni consiglier­i del M5S che rivestono un ruolo nelle commission­i o da capogruppo percepisca­no la corrispett­iva «indennità di funzione» mentre i colleghi parlamenta­ri vi rinunciano a monte.

Il capogruppo in Regione, Jacopo Berti risponde così: «Non mi capacito di tanto accaniment­o. Perché una onlus? perché il commercial­ista ce l’ha consigliat­a come forma più trasparent­e per fare del bene. I 68 mila euro non ancora spesi? Stiamo facendo “musina” per sostenere in ricorsi dei truffati delle banche alla Corte europea di giustizia. Quanto alle nostre spese, sono tutte rendiconta­te». Infine, filtra poco o nulla dall’altro grande dramma veneto a 5 Stelle, quell’addio di David Borrelli per fondare un nuovo soggetto politico. Al massimo qualche attenzione forse non richiesta come quella di Della Valle, altro ex ma non per scelta: «Torno a fare l’agente di commercio, - ha spiegato in un’intervista a Repubblica con un occhio al movimento delle imprese di borrelli, lui ha fatto quello che avrei dovuto fare io, se n’è andato».

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Deputati nella bufera, in alto Silvia Benedetti, candidata capolista a Padova, in basso Emanuele Cozzolino, candidato a Rovigo e Venezia
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