Corriere di Verona

Estorceva paghetta e ori di famiglia a ragazzino: arrestato

In cella studente romeno di 20 anni: ricattava un minore via sms e Whatsapp. Fino alla denuncia al 112

- Enrico Presazzi

Ha sopportato tutto LEGNAGO per mesi e mesi in silenzio. Racimoland­o gli spiccioli dalle paghette settimanal­i pur di «tenerlo calmo». Arrivando persino a rubare un paio di orecchini di famiglia in oro pur di raggranell­are soldi da consegnare a quel ragazzo romeno poco più grande di lui. Un vero e proprio incubo maturato tra i banchi di scuola. Un caso di bullismo sfociato con l’arresto di S.D.G., un ex studente romeno di 20 anni accusato di estorsione. Tutto è iniziato lo scorso anno: vittima e bullo frequentav­ano lo stesso istituto nella Bassa veronese. Il ventenne, regolarmen­te, vessava il poveretto con minacce e richieste di soldi. E lui non si era mai confidato con nessuno, insegnanti, preside, educatori, amici. Pochi euro alla volta, ma a cadenza regolare. Una persecuzio­ne che proseguiva anche lontano dalla scuola. Decine e decine di messaggi (anche con clip vocali su Whatsapp acquisite poi dai carabinier­i) per intimidire la vittima e costringer­la a «pagare». A settembre, il romeno residente a Villa Bartolomea, si era ritirato da scuola, ma non per questo aveva smesso di molestare il minorenne. I messaggi erano all’ordine del giorno e i due si incontrava­no spesso nella zona di Porto di Legnago per scambiarsi il denaro. Circa cinquecent­o euro il totale delle somme versate nel corso degli ultimi mesi. Non proprio spiccioli per un ragazzino che non lavora e non può avere entrate economiche se non quelle che gli vengono elargite dai parenti. Ma nei giorni scorsi, quando il bulletto ha alzato il tiro, il poveretto ha deciso di ribellarsi. Quando il romeno ha iniziato a promettere serie conseguenz­e anche ai parenti del ricattato, quest’ultimo ha deciso di confidarsi con i genitori. E in un attimo ha riacquista­to quel coraggio e quella fiducia in se stesso accantonat­e per troppo tempo a causa della pressione psicologic­a subita dall’ex compagno di scuola. Accompagna­to da uno dei due genitori, all’inizio della settimana, si è presentato in caserma dai carabinier­i di Legnago raccontand­o tutta la sua allucinant­e storia. I militari della stazione, coordinati dal luogotenen­te Luigi Mura, hanno così organizzat­o la «trappola» per riuscire a cogliere con le mani nel sacco il bulletto. Gli uomini dell’Arma hanno consigliat­o al ragazzino di accettare l’ultima richiesta arrivata sul suo cellulare. Un po’ spaventato, ha comunque accettato con l’idea di riuscire finalmente a liberarsi da quel peso diventato insopporta­bile. L’appuntamen­to era fissato per mercoledì dietro a un supermerca­to, sempre al Porto. Ma questa volta, oltre al giovane studente, in zona si sono presentati anche i carabinier­i.

Opportunam­ente nascosti, hanno assistito in diretta allo scambio di denaro e, a quel punto, sono entrati in azione arrestando il ventenne con l’accusa di estorsione. In attesa di comparire di fronte al gip per la convalida prevista per questa mattina, il giovane è stato trasferito in carcere a Montorio.

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I militari della stazione di Legnago coordinati dal luogotenen­te Luigi Mura hanno arrestato il ventenne romeno per estorsione
In cella I militari della stazione di Legnago coordinati dal luogotenen­te Luigi Mura hanno arrestato il ventenne romeno per estorsione

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