Businarolo: «Ecco i conti, a Verona arrivati 772 mila euro»
I soldi dalle restituzioni degli stipendi dei parlamentari. «Abbiamo aiutato pizzaioli e parrucchieri»
Oltre 772mila euro in VERONA cinque anni. Nei giorni del «ciclone» che si è abbattuto sul Movimento 5 Stelle, la deputata veronese Francesca Businarolo «dà i numeri» del fondo di garanzia per le imprese declinato sul territorio veronese. Si tratta del «borsone» gestito dal ministero per lo Sviluppo economico rimpinguato dalle cifre versate dai parlamentari pentastellati con i tagli al proprio stipendio. Tagli che - è notizia di questi giorni - non tutti hanno eseguito allo stesso modo.
I dati, fa sapere Businarolo, sono aggiornati al 15 febbraio. La cifra è rilevante, se confrontata con i circa 23 milioni raccolti a livello nazionale. Secondo la parlamentare ne hanno beneficiato in tutto 33 aziende: quattro già nel 2015, 16 nel 2016, 12 nel 2017 e un’ultima a inizio di quest’anno. La somma media erogata è stata di 23.409 euro. Il comune con più accessi al microcredito risulta essere il capoluogo, con 15 aziende, segue Bussolengo con 3 aziende, Bovolone, Legnago e Sona con 2 aziende ed altri 9 comuni con una singola azienda.
«Con i soldi donati al fondo delle imprese - spiega Businarolo,che a seguito delle parlamentarie ha ottenuto la ricandidatura alla Camera (collegio uninominale di Villafranca e plurinominale di Verona e Rovigo) - abbiamo aiutato molti artigiani: fruttivendoli, pizzaioli, parrucchieri, aziende di trasporti e di servizi. Un modo concreto di aiutare il Paese che produce e che continua a produrre, nonostante le difficoltà di questi ultimi anni».
In tutta Italia, il numero di domande di microcredito accolte ammonta 7.461. Una cifra che - sono numeri diffusi sempre dal Movimento 5 Stelle - ha consentito di creare oltre 18 mila posti di lavoro. Ieri mattina, a Bussolengo, Businarolo ha incontrato uno di loro, Oscar Badaracco. «Grazie al microcredito – aggiunge Businarolo – ha potuto rilanciare la sua azienda di pulizie. Nel corso della chiacchierata mi ha fatto presente che il problema principale con cui piccoli imprenditori come lui si devono scontrare è proprio la scarsa disponibilità delle banche a concedere prestiti. Anche per questo motivo la nostra iniziativa si è rivelata tempestiva, vista la difficile congiuntura economica».