Si riparte da due proposte. «Presto al via i lavori»
Piano da almeno 40 milioni. Destinazioni e bonifiche i nodi da sciogliere
Cosa succederà all’Arsenale, dopo la sentenza emessa dal Tar? «Adesso – dice il primo cittadino – si va avanti. Per l’Arsenale abbiamo già stanziato 9 milioni per ogni anno, dal 2018 al 2020, e presto i cittadini vedranno i primi lavori». Sl tavolo sono rimaste due proposte.
Cosa succederà all’Arsenale, VERONA dopo la sentenza emessa dal Tar? Il sindaco Federico Sboarina e l’assessore Ilaria Segala indicano subito le prossime mosse. «Adesso – dice il primo cittadino – si va avanti. Per l’Arsenale – sottolinea - abbiamo già stanziato 9 milioni per ogni anno, dal 2018 al 2020, e presto i cittadini vedranno i primi lavori perché, come dico sempre, c’è una netta differenza tra Fare e fare bene (e il riferimento ironico è al movimento fondato da Flavio Tosi, ndr)».
In concreto, si ripartirà dall’amplissima consultazione svolta nella Commissione Arsenale, presieduta da Paola Bressan, che aveva raccolto ben 60 proposte e a cui si rifanno adesso anche i consiglieri del Pd, Elisa La Paglia e Federico Benini, per i quali, peraltro, occorre far tesoro anche «della campagna di ascolto della Seconda Circoscrizione tra i cittadini del quartiere». Delle 60 proposte uscite dalla concertazione, alla fine ne erano rimaste in piedi sostanzialmente due, entrambe basate sulla creazione di un’amplissima area verde («il quartiere ne ha da tempo bisogno» sottolinea Segala), con insediamenti di vario tipo negli edifici (Accademia Cignaroli, pronta a contribuire anche finanziariamente, Teatro Laboratorio, un mercato di prodotti agricoli) e con un ultimo nodo sostanziale da sciogliere: ci sarà posto anche per il Museo di Storia Naturale oppure no?
La bilancia, al momento, pende nettamente per il no. Più probabile la creazione di spazi per aziende start up, «incubatoi d’imprese» ed altro, magari, come ha detto ieri Segala, trasferendo la biblioteca del Museo di Castelvecchio nella Palazzina Comando dell’Arsenale, e creando un percorso del tutto nuovo proprio in Castelvecchio. E i soldi? Al momento la giunta ha stanziato quei 9 milioni per ciascuno dei prossimi tre anni, e quest’anno i primi 9 saranno usati per il rifacimento dei tetti, a partire da quelli della Corte Centrale. L’assessore Segala ribadisce peraltro che la spesa complessiva sarà tra i 40 e i 60 milioni di euro. Da dove arriveranno?
Sindaco ed assessore ricordano che una parte è già in arrivo, coi 7 milioni che dieci giorni fa sono stati sbloccati dalle casse comunali, finora sotto chiave per il Patto di Stabilità. Si punterà poi sui Fondi Europei (per chiedere i quali, però, bisogna avere prima deciso le destinazioni degli edifici) e anche sull’intervento di privati, senza escludere lo strumento del project financing a patto che gli usi siano sempre a favore di tutti i cittadini. Piace poi molto l’idea di abbattere il muro esistente su viale della Repubblica per portare, era stato detto in commissione, «il quartiere nel parco e viceversa». Quanto infine alla bonifica dell’area, altro tema che ha provocato in questi mesi molte polemiche, Segala spiega che i tecnici stanno già monitorando la falda, mentre nelle zone (oggi già recintate) contaminate da piombo, cadmio ed altro, si procederà per lotti d’intervento, area dopo area. «Ci è stato detto che siamo una giunta che studia tanto – conclude Segala – ma su temi come l’Arsenale o anche le Varianti urbanistiche 22 e 23, proprio la fretta con cui si è agito in passato ha creato molti dei problemi che dobbiamo risolvere oggi».
Il sindaco Presto gli interventi iniziali. C’è differenza tra Fare e fare bene...
Segala
Punteremo su una ampia area verde, il quartiere ne ha bisogno