Il comico invita il candidato Tosi a partecipare al suo spettacolo Il direttore: «No, inopportuno» Scoppia la polemica: «È censura»
Anche la satira, in tempi di campagna elettorale, va presa molto sul serio. Lo dimostra la polemica sollevata intorno all’invito ricevuto dall’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, oggi candidato al Senato per «Noi con l’Italia».
Tutto ruota intorno allo spettacolo del comico Enrico Bertolino, in programma per domani al
teatro Nuovo (altro articolo nelle pagine degli
spettacoli) dal titolo «Di male in seggio». Lo show, già andato in scena in diverse città, prevede la presenza di un politico e infatti vi hanno già partecipato personaggi come Salvini, Toti e Cofferati. «Lo staff dell’attore - spiega Tosi - mi aveva chiesto di salire sul palco una ventina di minuti per rispondere a una serie di domande, che nulla avrebbero avuto a che fare coi temi della campagna elettorale ma che anzi, in qualche circostanza, avrebbero anche potuto mettermi in difficoltà, considerando la sagacia di Bertolino». Venerdì è arrivato lo stop del direttore del teatro, Paolo Valerio. «Ha posto il veto: non posso salire sul palco. A Verona è andato in scena un gravissimo e insensato atto di censura, ispirato da qualcuno che sta a Palazzo Barbieri».
Secca la smentita di Valerio: «Mai ricevuto alcuna telefonata dal Comune. Semplicemente, non è opportuno che in teatro sia offerta l’opportunità di fare campagna elettorale a un singolo candidato. Lo impone il rispetto nei confronti di chi ha comprato il biglietto ma anche il contratto con i proprietari del Nuovo, che vieta di ospitare eventi di stampo politico». Valerio ha proposto a Bertolino di invitare sul palco Alfredo Meocci, che non è candidato. Il giornalista veronese ha già dato la propria disponibilità.