Gatti fatti a pezzi nella Valle dei Molini Caccia al torturatore, scattano le denunce
Un gatto segato in due, è la macabra scoperta fatta venerdì nella Valle dei Molini, l’oasi verde nel cuore della collina morenica tra Costermano e Garda. Ylenia La Ivo abita in località Campagnola, sopra la valle che ora rischia di trasformarsi nel «bosco degli orrori».
È lei che ha trovato il gatto fatto a pezzi, con la parte finale del corpo mancante. Uno choc per la giovane che ogni giorno porta nel prato davanti a casa i suoi due cani.
Ha subito lanciato l’allarme sia alle forze dell’ordine che sui social, anche perché c’è un grave precedente: il 9 gennaio scorso, infatti, sono stati ritrovati a poca distanza, sempre nella Valle dei Molini, tre sacchi contenenti i resti di un gatto e di due ungulati, fatti anche loro a pezzi e uccisi all’incirca un mese prima. Il fatto era stato segnalato ai carabinieri del corpo forestale di Costermano, che lo aveva denunciato all’Autorità giudiziaria. Ora il nuovo ritrovamento, che inevitabilmente viene associato al fatto precedente.
«Io sono una ragazza che ha dello stomaco – commenta La Ivo – ma trovarsi di fronte un gatto torturato in quel modo e tagliato a metà mi fa ancora rabbrividire. Io tengo molto agli animali, per questo ho subito avvisato carabinieri e corpo forestale dove mi recherò domani per deporre la mia testimonianza. In quell’area è posizionata una telecamera, quindi spero tanto che riescano a vedere cosa è accaduto».
La giovane, che ha fotografato il corpo dell’animale martoriato, racconta anche che secondo lei il gatto tagliato a metà è stato messo lì apposta perché fosse trovato. «Ho chiesto – dice - a tutti i vicini se avevano i loro gatti a casa e non ne mancava nessuno. Quindi è stato portato lì di proposito. Poi, ho incontrato l’operatore ecologico del Comune informandolo di quanto avvenuto, il quale, però, lo deve aver fatto sparire, perché quando sono ritornata lì dopo un’ora, il gatto non c’era più».
Su Facebook, intanto, è scoppiato il panico: la gente ha paura che in giro ci sia «un malato di mente», un potenziale torturatore seriale che esercita terribili atti vivisezionando gli animali.