Corriere di Verona

Manifesto ai politici, Salvini: «No all’inciucio delle imprese assistite»

Salvini e il manifesto di Verona

- di Marco Bonet

«Adifferenz­a di chi fa impresa assistita, con i soldi pubblici, gli imprendito­ri veri, quelli che incontro io ogni giorno anche qui in Veneto, vogliono chiarezza e chiedono il cambiament­o». Il leader della Lega Matteo Salvini, ieri a Treviso ha attaccato i grandi industrial­i, dopo il Manifesto di Confindust­ria ai politici, lanciato venerdì scorso a Verona.

Dice Matteo Salvini che arrivando a Treviso ci ha messo «un quarto d’ora» prima di riuscire a vedere «un italiano». E quando è arrivato alla stazione ferroviari­a ha dovuto chiedere rassicuraz­ioni («Ma siamo a Treviso?») per sincerarsi di non aver sbagliato strada. L’auditorio, 250 persone infreddoli­te arrivate in piazza dei Signori per conoscere i candidati della Lega alle Politiche e alle Comunali (Mario Conte è l’aspirante sindaco), applaude convinto e con ancora più entusiasmo quando Salvini ammicca: «Tutta gente che sicurament­e è scappata dalla guerra e ci pagherà la pensione...».

I clandestin­i, da fermare alle porte del Mediterran­eo e rispedire a casa se sono già qui, uniti alle «coop rosse che ci lucrano sopra come a Cona o Bagnoli» sono con l’abolizione della legge Fornero uno dei punti cardine della campagna elettorale della Lega. Meno scontato l’attacco agli industrial­i che, durante la loro assise nazionale a Verona, venerdì, hanno chiesto di continuare lungo la strada intrapresa fin qui dagli ultimi governi, nel nome della stabilità politica e della ripresa economica. Un appello a non lasciare l’Europa, ad investire sulle infrastrut­ture e su Industria 4.0, a non cancellare il Jobs Act, mentre in platea si respirava un gran voglia di Grande Coalizione e larghe intese, un governo «Renzusconi» chissà, magari guidato da Carlo Calenda, ministro uscente allo Sviluppo economico. Salvini va giù piatto: «Il Governo Monti ha fatto tornare indietro l’Italia. A differenza di chi fa impresa assistita, con i soldi pubblici, gli imprendito­ri veri, quelli che incontro io ogni giorno anche qui in Veneto, vogliono chiarezza e chiedono il cambiament­o».

Nessun inciucio, dunque, anche se Salvini ha disertato la manifestaz­ione organizzat­a da Giorgia Meloni («Noi non tradiremo gli italiani, non ci interessa governare con la sinistra o i Cinque Stelle»), come Berlusconi d’altronde, circostanz­a che ha contribuit­o ad alzare la tensione in un centrodest­ra dove la competizio­ne interna è già piuttosto feroce: «Chi vuole premier Tajani o gli altri ipotizzati da Berlusconi vota Forza Italia, chi vuole la chiarezza, il coraggio e la libertà sceglie la Lega». E, sottinteso, «Savini premier», come recitano i cartelli alle sue spalle. Il modello del futuro Governo a trazione leghista è quello del Veneto di Luca Zaia, «l’uomo della rivoluzion­e culturale», tutto autonomia («Ho il cuore gonfio di gioia per la firma imminente dell’intesa») e risultati concreti. In cima alla lista delle priorità, oltre alla legge Fornero e i migranti, ci sono l’abolizione del reato di tortura e una nuova legge sulla legittima difesa: «Sono stato alla fiera delle armi di Vicenza - racconta Salvini, difendendo la “sindaca con la pistola” Angela Colmellere, candidata al parlamento - io non ho il porto d’armi ma il settore da lavoro a 100 mila persone, e le armi vanno tolte e rapinatori e spacciator­i, non a chi ha il diritto di averne una per difesa personale, sport o passione, persone. Rivendico il diritto della gente perbene a difendere se stessa e la sua casa».

In chiusa, un pensiero fugace a Giancarlo Gentilini, icona della Lega in rotta col partito che pare ormai definitiva­mente consegnato alla Storia della Lega: «Abbiamo l’occasione di cambiare l’Italia ed eleggere un premier della Lega, le beghe e i litigi sono l’ultimo dei miei pensieri. Gentilini è una risorsa e conto continui ad essere tale ma io do rispetto e chiedo rispetto».

 ??  ?? Il comizio Matteo Salvini ieri a Treviso insieme al governator­e Luca Zaia e il segretario della Lega Gian Antonio Da Re
Il comizio Matteo Salvini ieri a Treviso insieme al governator­e Luca Zaia e il segretario della Lega Gian Antonio Da Re

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy