Corriere di Verona

Bpvi, ok ai sequestri per decine di milioni Colpiti anche i parenti

Nel mirino Zonin e gli altri imputati nel procedimen­to

- di Benedetta Centin

Crac Banca Popolare VICENZA di Vicenza: arriva il via libera ai sequestri conservati­vi chiesti dalle parti civili. Il giudice Roberto Venditti ha accolto oltre venti istanze presentate nel corso dell’udienza preliminar­e, concedendo di bloccare beni per decine di milioni di euro ai danni degli imputati, a partire dall’ex presidente Gianni Zonin.

Le notifiche stanno arrivando in queste ore ai legali delle parti civili, che dovranno presentars­i in segreteria per gli atti. Ad avere già il provvedime­nto in mano è l’avvocato vicentino Renato Bertelle, che tutela 220 risparmiat­ori e che aveva sollecitat­o sequestri per quasi 31 milioni di euro (anche verso mogli e figli, a cui alcuni degli imputati hanno intestato i beni), pari al valore delle azioni detenute dai suoi clienti. Il giudice, che ha preso a riferiment­o la metà del valore della singola azione (quindi 31,25 euro), in questo specifico caso ha autorizzat­o sequestri per un ammontare di 15 milioni e 468 mila euro, e ora l’avvocato provvederà, attraverso un ufficiale giudiziari­o, a farli eseguire. Andando ad aggredire soldi, immobili, mezzi, terreni e partecipaz­ioni societarie di quattro imputati (quelli già raggiunti dai sequestri ottenuti dalla procura) ma anche – come riporta il provvedime­nto – «di tutti i beni ceduti a terzi a titolo gratuito». Quindi si sta parlando dei beni di Zonin, di sua moglie e dei suoi tre figli, dell’ex vicedirett­ore Andrea Piazzetta e consorte, dell’ex consiglier­e di amministra­zione (ed ex presidente di Confindust­ria Vicenza) Giuseppe Zigliotto, della sua ex moglie e del suo attuale compagno, e del funzionari­o Massimilia­no Pellegrini. «Questo dimostra che bisogna lottare e portare avanti la guerra – commenta Bertelle –, ora ci sarà quella contro Banca Intesa, che si è portata via la parte buona di BpVi con il favore dello Stato e che ha promesso 100 milioni ai soci poveri, soldi mai visti, ma dovrà darne molti di più: ora il nostro invito è quello di portare via tutti i conti da Intesa».

Non si fermerà ai soli beni degli imputati nemmeno l’avvocato Sergio Calvetti, che assiste 2.500 risparmiat­ori rimasti con un pugno di mosche in mano e che aveva presentato istanza di sequestro per 350 milioni di euro. «Aggredirem­o quelli venduti e donati a parenti o altre persone, comunque in odore di distrazion­e – dichiara il legale trevigiano –, sequestrer­emo gli arredi e pure stipendi e compensi: vogliamo portare gli imputati a vivere in un miniappart­amento ammobiliat­o, perché si ritrovino nelle stesse condizioni in cui sono costretti ora tanti risparmiat­ori».

A far scattare i sequestri è la stessa motivazion­e che ha portato la procura a ottenere i sigilli per 346 mila euro a copertura delle spese del procedimen­to, e cioè il pericolo di dismission­i e trasferime­nti patrimonia­li da parte degli ex vertici di BpVi (alcuni lo hanno già fatto a favore di parenti, amici o prestanomi).

Ora che il giudice ha accordato la prima tranche – altre istanze di sequestro devono ancora essere vagliate mentre tre, rigettate perché non ci sarebbe prova del danno subito, potranno essere ripresenta­te – i beni andranno «congelati». E potrebbe passare molto tempo prima che vengano venduti e il ricavato spartito tra le parti civili: di certo non prima di una condanna definitiva per gli imputati.

 ??  ?? In tribunale Avvocati in coda per depositare la costituzio­ne di parte civile contro gli ex vertici della Popolare
In tribunale Avvocati in coda per depositare la costituzio­ne di parte civile contro gli ex vertici della Popolare

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy