Cad It, Opa sul 100% e poi via dalla Borsa
L’offerta del presidente Dal Cortivo. «Serve a dare stabilità e futuro alla società»
Un’altra veterana di Borsa imbocca la VERONA via d’uscita da Piazza Affari. Dopo Coin e Benetton, tanto per fare due esempi veneti di gran nome e in anni recenti, tocca alla piccola (ma non troppo) Cad It, società tutta veronese specializzata nei servizi informatici per banche, imprese e pubblica amministrazione. Ieri l’annuncio ufficiale del lancio di un’Offerta pubblica di acquisto totalitaria da parte di Quarantacinque srl, veicolo costituito da Paolo Dal Cortivo, l’attuale presidente, e al quale parteciperanno la sorella Giulia e la madre Liliana Lanza. Insieme, rappresentano poco meno del 15% del capitale, quindi l’Opa, finalizzata al delisting, riguarda ufficialmente l’85,76% delle azioni. Il prezzo di offerta è di 5,3 euro, superiore dell’8,2% rispetto a venerdì, e come sempre il mercato ha fatto in fretta ad adeguarsi: ieri il titolo si è fermato in chiusura poco sotto, a 5,26 euro (+7,35%).
La base reale da cui parte questa Opa è ben più consistente: altri soci si sono impegnati a conferire le loro azioni per un totale iniziale (compreso gli offerenti) del 35%. Fra questi azionisti, tre dei quattro fondatori: il papà di Dal Cortivo, Giuseppe, con Luigi Zanella e Maurizio Rizzoli. Il quarto, Giampietro Magnani, è morto improvvisamente all’inizio dell’anno (ne era il presidente in carica). «Oltre a un gran dolore - spiega Paolo Dal Cortivo - la scomparsa di Magnani ci ha dato spunti di riflessione ulteriori sulla governance della società, che finora ha dovuto fare i conti con un’azionariato frammentato. L’Opa nasce per dare stabilità e futuro, e anche nuove opportunità sul mercato internazionale. Siamo in Borsa dal 2000 ma negli ultimi tempi non aveva più molto senso restarci, tra flottante scarso e movimenti limitati del titolo. Noi serviamo praticamente il 90% delle banche italiane: anche se la crisi del settore si è fatta sentire, la società si è sempre mantenuta sana». Cad It ha chiuso i primi 9 mesi del 2017 con un utile netto attribuibile ai soci della controllante di 1,9 milioni e 43,4 milioni di valore della produzione, numeri in ascesa rispetto al pari periodo del 2016. L’Opa di Dal Cortivo - che vale 40,8 milioni - sarà finanziata dal fondo americano Magnetar attraverso l’emissione di un bond interamente sottoscritto da quest’ultimo.