Corriere di Verona

Giaccherin­i, buona la terza: l’arma in più del Chievo Jolly versatile, può far mutare pelle alla squadra di Maran. Non è ancora al top, ma la qualità già pesa

- Matteo Sorio

Al mazzo s’è aggiunta una carta (jolly), Emanuele Giaccherin­i. C’era già da un paio di settimane (titolare con Atalanta e Genoa). Dal gol col Cagliari, prima volta come carta vincente, c’è un po’ di più. Rolly Maran spera di ricavare da Giak, sbloccatos­i dopo un anno di digiuno, l’innestovar­iante che aggiunge sale (e allontana la crisi: il vantaggio sulla terzultima è tornato a +8). «L’abbiamo voluto per la sua duttilità», diceva così il timoniere del Chievo a colpo chiuso. Quattro ruoli in carriera: ala (all’inizio), mezzala, trequartis­ta, esterno d’attacco (a Bologna). Lo si può vedere come un possibile rebus – Castro ed Hetemaj, nel 4-3-1-2, sono sempre stati le mezzali titolari – o come un’opportunit­à. Il Giaccherin­i di oggi può anche entrare dalla panchina per Birsa o per una delle due mezzali, nel 4-3-1-2, e, se c’è da rincorrere un risultato, girare al largo in un tridente. Il Giaccherin­i di domani, al top della condizione, libero di sprigionar­e la classe, potrebbe aggiungere la sua qualità a quella di Castro in un Chievo dal 4-4-2, con Birsa a girare dietro una punta come già successo quest’anno in alcune occasioni. Suggestion­i, chiaro. Ma ipotesi in più da poter maneggiare.

Anni 32, Giaccherin­i, il piè veloce che ha aiutato il Chievo a dare un primo calcio alla crisi, è una carta che può aiutare la banda Maran a segnare, sì, ma pure a mutare pelle. Dipende anche da quella condizione ch’è inevitabil­mente indietro, 13 partite in un anno solare, tra il febbraio scorso e oggi. Non per niente: meglio entrando dalla panchina, anziché dal 1’ come con Atalanta (debutto) e Genoa. Giaccherin­i ha impresso il suo primo graffio in gialloblù così, prendendo il posto di Birsa. Subentrand­o da rifinitore, ruolo spesso coperto in Inghilterr­a al Sunderland. È entrato, Giaccherin­i, s’è preso una punizione con la giocata per costringer­e un difensore al fallo e ha messo quella punizione dove Cragno non poteva arrivare: un gol propiziato dalla pressione che la squadra aveva fatto salire fin lì, un gol che ha visto Giaccherin­i nei panni del pungiglion­e che serviva. La sua prima volta come carta vincente, per adesso, è già una bella notizia.

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Primo graffio Giaccherin­i esulta dopo il gol al Cagliari

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