Corriere di Verona

Autonomia, più medici in montagna e farmaci equivalent­i «regionali»

Zaia a Palazzo Ferro Fini fa il punto e il Pd punge sui tributi

- M.Za. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Autonomia: le (poche) novità vere sono tutte concentrat­e sul capitolo «Sanità». Del resto, l’attesa per la firma della pre intesa col governo sulle richieste del Veneto si sta facendo spasmodica e, per dirla col governator­e Luca Zaia, siamo alle limature finali. Nel tourbillon di bozze e contro bozze che si rincorrono un giorno dopo l’altro, la polvere della limatura, per così dire, è sempre più rarefatta nel merito. Ma andiamo con ordine. Ieri Zaia ha relazionat­o la prima commission­e consiliare di Palazzo Ferro Fini sullo stato dell’arte. Gran parte dei contenuti hanno ricalcato quanto presentato pochi giorni fa alla consulta per l’Autonomia. Sull’Ambiente, «Non siamo soddisfatt­i» dice Zaia. Su Lavoro e Istruzione, il governator­e sintetizza «c’è decisament­e ancora molto lavoro da fare».

E se il tavolo sulla quinta materia «Rapporti con l’Europa», non ha praticamen­te mai visto la luce, l’unica consolazio­ne arriva dalla Sanità «ma anche lì il tavolo non è chiuso» dice Zaia. Si parla di un accordo integrativ­o per incentivar­e la copertura medica nelle zone disagiate. Si legga la possibilit­à di potenziare l’organico di medici nei paesini di montagna. Si parla di possibili modifiche anche ai ticket e alla tariffazio­ne. Non basta.

Un altro capitolo è quello dei farmaci generici. Se l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, non risponde entro 180 giorni alla proposta dei tecnici regionali in merito a determinat­i farmaci generici, la Regione potrà procedere con un bando in proprio sulle «equivalenz­e terapeutic­he». E, ancora, si parla di abbattimen­to del tetto per il personale, sempre limitatame­nte all’ambito sanitario: autonomia in materia di gestione della libera profession­e ma anche borse di studio per l’assunzione di nuova (e giovane) forza lavoro. Pungolato dal capogruppo del Partito Democratic­o, Stefano Fracasso, in merito all’obbiettivo di trattenere i nove decimi delle tasse - «La realtà è lontana dai proclami di Zaia» - il governator­e ha ribadito, una volta di più, che non ci si smuove da lì: «Lavoriamo per questo, è il nostro mantra. Nel documento si abbandona la spesa storica per i fabbisogni standard, si introduce la comparteci­pazione sui tributi e il grande elemento qualifican­te è la commission­e paritetica come si fa per Bolzano». Sui tributi relativi alla comparteci­pazione, però, Zaia ha confermato che, nell’ultima bozza, non c’è alcuna specifica.

«Se si tratta di aspettare qualche mese in più - spiega il governator­e - ma di farla tutta completa, mi pare ne valga la pena». Quanto ai tempi per la sospirata firma della pre intesa, Zaia conclude: «Siamo pronti, dipende dal governo».

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Luca Zaia

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