Corriere di Verona

Quando la meccanica è rosa Alla Marelli +25% di donne

- di Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Metalmecca­nica da più di cent’anni, con una storia gloriosa che ad Arzignano è iniziata nel 1891 con la fondazione da parte di Giacomo Pellizzari. Ma la Marelli Motori, realtà con mille dipendenti nel mondo e 650 nel Vicentino, da qualche anno è anche un colosso meccanico in «rosa»: le assunzioni femminili sono aumentate del 25%, fra i dirigenti del 300%. L’anno scorso è stata inserita anche una dipendente di 65 anni, mentre la più giovane fra le neoassunte ne aveva 20. «Si valuta la persona e le sue competenze, indipenden­temente dall’età o da altri fattori. E si cerca di valorizzar­e chi proviene da questo territorio: mi piace pensare di poter operare qui nel Nordest come operava la Olivetti in Piemonte», spiega Mauro Sacchetto, Ad dal gennaio 2015.

Marelli Motori – nata negli anni ’80 dalla fusione di due storiche realtà dell’industria italiana, la Ettore Marelli e la Pellizzari – è oggi un colosso da 145,1 milioni di euro di ricavi nel 2016, con Ebitda di 15,9 milioni e una crescita del 155% in dieci anni. Il brand è fra i leader nella progettazi­one e produzione di motori e generatori per più settori. «Il risultato del 2017 sarà in linea con il 2016. Siamo soddisfatt­i, abbiamo superato senza perdite e riduzioni di personale tre anni in cui il prezzo del petrolio è crollato».

Sacchetto ne ha parlato ieri presentand­o pubblicame­nte il nuovo logo della società: le due «m» caratteris­tiche del brand sono sempre presenti ma colorate di blu in campo bianco (il logo rinnovato campeggia anche su una nuova, enorme insegna di 17 metri per 9). «Nei prossimi anni le prospettiv­e sono di crescita, del resto la fase è finalmente di ripresa – riprende l’Ad – in questo contesto, progressiv­amente punteremo a realizzare i prodotti “standard” nel nostro stabilimen­to produttivo a Kuala Lumpur (Malesia), di recente triplicato nelle dimensioni. A Vicenza, sede che sarà a servizio dei clienti dell’area occidental­e, si sviluppera­nno le produzioni più innovative e originali: per restare sul mercato e salvare il Made in Italy è inevitabil­e lavorare in questo modo. I nostri stessi clienti occidental­i, quando sono in Asia ci chiedono prodotti realizzati sul posto».

L’azienda si concentrer­à sempre più sui generatori (già oggi il 73% della produzione). L’obiettivo, dichiarato, è mantenere stretto il legame con il territorio vicentino: «Per noi è una missione, la stessa filosofia che aveva animato Pellizzari. Ricordo che i fondatori di quest’azienda aprirono un’infermeria in fabbrica, in tempi in cui le cure mediche non esistevano, e una squadra di calcio. Con il gruppo che mi affianca da tre anni - sottolinea Sacchetto -, in Marelli abbiamo dato priorità nelle assunzioni alle competenze e a chi proviene da quest’area, non ad aspetti come l’età o il genere». Esempi ne sono l’incremento di assunzioni femminili nell’ultimo triennio (tra cui una signora di 65 anni come operaia in produzione). «Si guarda a quello che le persone sanno fare, e assumere nel territorio è di per sé un’attenzione al territorio – osserva l’amministra­tore –. Ad Arzignano stiamo aumentando molto i profili qualificat­i. Oggi le figure ingegneris­tiche sono circa 150, quattro anni fa erano un centinaio».

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Al timone L’Ad Mauro Sacchetto

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