Export, la riscossa dei «vecchi» distretti In alto mobili e caldaie
Mobili del Livenza, elettrodomestici della Inox Valley trevigiana e termomeccanica scaligera. Il rapporto trimestrale sui distretti nordestini curato da Intesa SanPaolo, aggiornato al 30 settembre 2017, ribadisce ancora una volta come si fossero sbagliati gli analisti che, appena pochi anni fa, davano per declinante la manifattura veneta, soprattutto per i settori «tradizionali».
Confrontati con quelli dell’anno precedente, i primi nove mesi del 2017 hanno fatto registrare crescite sulle esportazioni, per i tre distretti citati, nell’ordine del 5,9%, 15,2% e 13,7%. Questo in un contesto veneto che marca in ogni caso, per tutti i comparti, un incremento medio dell’export, nei nove mesi considerati, del 3,3% e con un segno meno davanti ad appena sette distretti sui 25 complessivi (il picco più profondo è un -9,2% per i prodotti in vetro di Venezia e Padova). Tornando ai settori trainanti, Annamari Moressa, curatrice dell’indagine, pone in rilievo in particolare come si stia parlando di ambiti in cui «si sono registrati investimenti molto importanti in tema di efficientamento del processo produttivo». E questo, anche grazie all’introduzione di percorsi in tema di Industria 4.0, ha comportato «una marginalità maggiore che nel resto d’Italia». C’è qualche rischio, ad esempio nel mobile, che le commesse quasi monomandatarie di colossi come Ikea possano rendere vulnerabile i primati raggiunti? «Gli imprenditori hanno capito che devono cercare anche altri clienti – aggiunge la ricercatice – e comunque certi modelli produttivi imposti da Ikea hanno pure contribuito a una crescita di mentalità». Nel campo degli elettrodomestici, il mercato che ha ripreso con prepotenza per i produttori veneti è quello russo, seguito, nell’ordine, da Usa, Paesi Bassi e Cina. Per quanto riguarda la termomeccanica, infine, un’area in grande accelerazione si conferma essere la Polonia.