Morgan, a giugno l’omaggio a De André
Il 7 giugno Marco Castoldi presenta al Teatro Romano «Faber, poeta in musica», evento unico realizzato esclusivamente per la rassegna veronese La produzione del cantautore genovese sarà suddivisa ( e raccontata) in tre fasi
L’ anno scorso era toccato a David Bowie, quest’anno sarà Fabrizio De André. Il Festival della Bellezza di Verona richiama sul palcoscenico del Teatro Romano Morgan che, il 7 giugno, presenterà «Faber poeta in musica», realizzato esclusivamente per la rassegna (ore 21, info www.festivalbellezza.it).
Dopo aver incantato la platea, nel 2017, con la lezione concerto sui mille volti di David Bowie, Marco Castoldi, in arte solo Morgan, quest’anno sarà protagonista di un omaggio intimo e personale all’arte poetica di Fabrizio De André. Un evento unico, ideato appositamente per la V edizione del festival che si terrà a Verona dal 27 maggio al 10 giugno.
Da artista trasformista, sopra e dentro le righe, Morgan si immergerà nei personaggi delle canzoni, come il soldato Piero o il musicista Jones, e l’amore stesso, che viene e va, o perduto per sempre. Affronterà i temi cari a Faber: la spiritualità e la guerra, la follia e gli amori, riflessi di un universo musicale variegato e ricco di un’umanità a cui De André ha saputo dare voce, elevando la canzone a prestigiosa forma d’arte. Il 7 giugno la chitarra acustica incontrerà le sonorità degli archi e dei sintetizzatori, il piano elettrico entrerà a scandire le note, mentre alcuni brani si dilateranno, assumeranno forme nuove. Studioso e interprete della canzone d’autore italiana, Morgan si approccerà a De André con la riverenza di chi riconosce la potenza espressiva del genio ma non sarà certo la prima volta per Morgan.
Il «Pirata» della canzone e Faber si erano già «incontrati» nel 2005, alla seconda incisione da solista di Morgan, quando sotto l’egida di Dori Ghezzi l’album di Fabrizio De André «Non al denaro non al-
l’amore in vita né grazie al cielo» al fondatore era tornato dei ostinate Bluvertigo. e contrarie Le del direzioni giovane ribelle poeta glamour della canzone e dell’anarchico italiana, sono confluite in un «cover concept album» senza precedenti: la riproposizione ex novo di un intero disco a tributo di un artista. Il cd di Morgan era stato quasi una ricostruzione filologica dell’album originale che De André pubblicò nel 1971 quando, insieme a Nicola Piovani, aveva reinterpretato 9 dei 244 epitaffi contenuti ne «L’antologia di Spoon River» di Edgar Lee Masters. Non la «cover» di una canzone ma la «cover» di un intero album, rimodellato nei tempi e ritmi della canzoni (dura dodici minuti in più dell’originale), lasciando sostanzialmente intatto il disco del ‘71. L’omaggio che Morgan proporrà al Teatro Romano sarà incentrato sull’arte poetica di De André, suddividendo in tre fasi la produzione del cantautore genovese. La prima, quella delle canzoni sparse, in cui De André riprende i vecchi madrigali, le forme antiche, le canzoni dei trovatori, l’epoca della poesia cui si ispira come testo e struttura. La seconda, quella dei concept album, dove l’idea si sviluppa nell’arco del disco sia per legame letterario che musicale, e la terza degli album della maturità, iniziata con l’album «L’indiano» scritto con il veronese Massimo Bubola e terminata con «Creuza de ma», «Le nuvole» e«Anime salve».Ad aprire la nuova edizione del Festival della Bellezza, il 27 maggio, sarà invece un’icona della musica contemporanea, il compositore Philip Glass, con un concerto unico al Romano.