Giovani, lavoro e pensioni Gli aspiranti onorevoli all’esame degli universitari
Ma gli «Under 25» chiedono programmi più chiari
Distanti, disinteressati o, peggio, disillusi dalla politica? I giovani veronesi presenti ieri al faccia a faccia tra alcuni dei candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo organizzato da 5 realtà del mondo universitario hanno dimostrato il contrario. Si è parlato tanto di Unione Europea, ma una, su tutte, resta la preoccupazione degli under 25 veronesi: il futuro. Declinato nella duplice questione dell’occupazione e della pensione.
A giudicare dalla presenza in sala «Elisabetta Lodi», ieri, il ritratto tratteggiato dai sondaggi preelettorali meriterebbe quantomeno un’aggiustatina. Distanti, disinteressati o, peggio, disillusi dalla politica? I giovani veronesi presenti ieri al faccia a faccia tra i candidati organizzato da 5 realtà del mondo universitario (Aegee, Gfe, Pass Magazine, Oltre e La Gallina Ubriaca) hanno dimostrato il contrario. Casomai, i tanti ragazzi della «prima volta al seggio» chiedono un po’ più di chiarezza nei programmi. Perché, come ha sottolineato il presidente del Consiglio degli studenti dell’Ateneo, Davide Turi, «è fondamentale esprimere la nostra voce attraverso il voto». E per chiarirsi le idee, ieri hanno avuto modo di tartassare di domande otto aspiranti parlamentari: Patrizia Bisinella (Noi con l’Italia), Francesca Businarolo (M5S), Vito Comencini (Lega), Marco De Andreis (+Europa), Marco Marin (Forza Italia), Mao Valpiana (Insieme), Diego Zardini (Pd) e Davide Zoggia (Leu). Si è parlato tanto di Unione Europea, ma una, su tutte, resta la preoccupazione degli under 25 veronesi: il futuro. Declinato nella duplice questione dell’occupazione e della pensione. Diverse le ricette proposte dai candidati. Nella coalizione di centrodestra Marin ha ricordato la proposta della Flat Tax e l’impegno preso di rivedere la Legge Fornero. Legge che Comencini propone di abolire tout-court: «Ma va incentivato il sostegno
Disoccupazione giovanile, siamo passati dal 44 al 32% Più incentivi alla famiglia Senza figli il Paese muore
alla famiglia. Un Paese che non fa figli, come il nostro, è destinato a morire». Bisinella invece ha lanciato una drastica riforma della spesa pubblica «che metta nel mirino sacche di inefficienza improduttiva per liberare risorse». Per il centrosinistra, Zardini ha ricordato i risultati del governo uscente in tema di disoccupazione giovanile: «Siamo passati dal 44% al 32%. La Fornero? Voglio ricordare le otto salvaguardie fatte per gli esodati». De Andreis ha ammonito: «Cancellare la Fornero è follia, significa fare default e le conseguenze sarebbero peggiori di quel che state già pagando». Mentre Valpiana ha messo in evidenza le difficoltà dei ragazzi nell’approcciarsi al mondo del lavoro: «Oggi è difficile trovare una prospettiva occupazionale nella propria città. E non dimentichiamo la questione delle migrazioni». Businarolo ha ricordato la proposta del Movimento: «Quota 40, in pensione con 40 anni di contributi; o quota 100, in pensione quando la somma di età anagrafica e contributiva arriva a 100». Zoggia, invece, ha criticato le politiche del lavoro dell’ultimo governo: «Il lavoro va salvaguardato e anche ai precari va riconosciuta dignità».Il verdetto, ora, alle urne.