«Arsenale, non c’è nulla da festeggiare»
I tosiani: «Brindisi prematuri». Ma anche per Bertucco «l’euforia della maggioranza è eccessiva»
(a.c.) Prima la vittoria al Tar contro Italiana Costruzioni sulla revoca del project
financing; poi la bonifica, quantificata in 2,5 milioni di euro. L’amministrazione procede a tappe forzate sul recupero dell’Arsenale e non nasconde la sua soddisfazione, ma le opposizioni - pur da punti di vista diversi - invitano alla cautela. Ci sono, intanto, Flavio Tosi e Alberto Bozza, a ricordare che manca ancora il pronunciamento del Consiglio di Stato sulla vicenda, e in ogni caso si chiedono: «Bloccare un progetto concreto, sostenibile e finanziato ed immediatamente eseguibile per un’idea ancora confusa e senza piano finanziario è motivo di brindisi?». E la bonifica: «Oggi i soldi li deve mettere tutti il Comune e li dovrà sottrarre comunque alle manutenzioni urgenti degli altri immobili».
D’altra parte, anche per Michele Bertucco di Sinistra in Comune «appare eccessiva l’euforia della maggioranza: sull’Arsenale come su tutte le altre ferite aperte della città, i consiglieri sboariniani sembrano più preoccupati di marcare le distanze con le amministrazioni dell’ex Sindaco Tosi (forse perché ne sono stati parte quasi tutti?) che ad arrivare a delle soluzioni concrete nell’interesse della città». E, sulla bonifica, spiega che «prima bisognerebbe avere un’idea, e quelle dell’amministrazione sulle destinazioni da assegnare all’Arsenale sono ancora assai confuse». ««Mentre Tosi e Sbaorina litigano nuovamente sul rimpallo di responsabilità dell’Arsenale, l’area è abbandonata a se stessa – attacca da par suo la consigliera regionale del partito democratico, Orietta Salami -. Stiamo parlando di un luogo nevralgico per Verona. Eppure l’Arsenale, di cui tanto si continua a parlare, non viene nemmeno pulito. Basta con gli indugi. L’amministrazione decida una volta per tutte e intervenga precisando cosa fare di questo luogo, assumendosi quantomeno le responsabilità della manutenzione ordinaria».
Tosi e Sboarina litigano e l’Arsenale è lasciato a se stesso