Madre salva figlia dalle ferite del fratello
È Hamza Louahi, 23 anni, il marocchino di cui è stato ordinato l’arresto in carcere per aver tentato di ammazzare la sorella con un coltellaccio da cucina durante un litigio scoppiato nella loro casa di Castagnaro lo scorso 29 gennaio.
Ieri a Montorio, difeso dall’avvocato Christian Facciolu, è stato sentito dal gip Raffaele Ferraro il giovane magrebino che non ha fornito spiegazioni a quella serata di follia che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se a salvare la ragazza non fosse miracolosamente intervenuta in extremis la madre dei due. È stata proprio la mamma, in quei drammatici momenti, a frapporsi tra fratello e sorella: decisiva si è poi rivelata anche la sua testimonianza agli investigatori, convinti da quelle dichiarazioni a disporre la carcerazione del ragazzo. Misura, quella della detenzione a Montorio, che ieri dopo l’interrogatorio il gip Ferraro ha confermato con la sua ordinanza ravvisando «la gravità del reato commesso e il pericolo di recidiva che escludono la concedibilità della sospensione cautelare della pena».
Quella sera al culmine di una violenta discussione,Hamza aveva afferrato un coltello dal cassetto della cucina e si era lanciato contro la sorella, colpendola al fianco destro. I medici hanno riscontrato una ferita guaribile in 25 giorni: questioni di centimetri e il fendente avrebbe potuto lederle organi vitali. Per il fratello era scattata la denuncia a piede libero per tentato omicidio. I carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Legnago si erano precipitati nell’abitazione di via Santa Liberata, ma lui si era già dileguato per ricomparire alcune ore dopo al pronto soccorso di Legnago, per sincerarsi delle condizioni in cui versava la sorella. A far scoppiare il diverbio, i rimproveri della ragazza perché Louhahi oltre a non lavorare non aiutava in casa.