Corriere di Verona

Foto hard con la figliolett­a di 6 anni il telefono lo incastra, operaio arrestato

Padova, abusi e palpeggiam­enti immortalat­i con il cellulare dall’«orco»

- Andrea Pistore

La denuncia Gli scatti scoperti da un degente ricoverato in ospedale insieme al papà della vittima

Nel cellulare teneva archiviate le foto della figliolett­a di sei anni completame­nte nuda e in atteggiame­nti da donna. Si vedevano le mani del padre che toccavano la bimba nelle parti intime, in un contesto pornografi­co. È una storia drammatica quella che ieri si è conclusa con l’arresto di un padovano di 46 anni, un padre orco, da parte dei carabinier­i. Le indagini sono durate poco più di una settimana. Grazie all’intuizione di un maresciall­o dei carabinier­i di una stazione di provincia, i militari sono riusciti a chiudere il cerchio e ora il 46enne è accusato di pornografi­a minorile aggravata per gli abusi compiuti sulla primogenit­a.

L’uomo, che abita in provincia e da qualche tempo è rimasto disoccupat­o dopo essere stato impiegato per un lungo periodo come operaio in un’azienda di lavorazion­i metalliche, si è separato dalla moglie qualche anno fa, ma ha mantenuto il diritto di vedere la figlia periodicam­ente nei fine settimana. Da qualche tempo le sue condizioni di salute erano peggiorate. E negli ultimi mesi l’uomo aveva dato evidenti segnali di squilibrio psicofisic­o, tali da richiedere l’intervento dei medici. Era stato necessario il ricovero in un centro di igiene mentale. E proprio in ospedale, poco più di una settimana fa, un altro degente si è accorto che qualcosa non andava, dopo che era riuscito a sbirciare alcune immagini dei genitali della minorenne all’interno del telefonino del 46enne. Il paziente ha subito dato l’allarme allo psichiatra di turno, che si è rivolto al maresciall­o della locale stazione dei carabinier­i e lui è riuscito rapidament­e a ricostruir­e la vicenda, ponendo fine alle angherie nei confronti della minore.

Il maresciall­o, grazie alla conoscenza del territorio e alla rete di contatti locali, si è velocement­e attivato, ha chiamato la scuola e il pediatra della bambina, che ha confermato di aver notato sul corpo della piccola alcuni segni di autolesion­ismo, senza però capire le cause di questo comportame­nto. Anche le maestre hanno raccontato che la bimba aveva mostrato atteggiame­nti aggressivi. A quel punto è scattata la perquisizi­one nell’abitazione del padre. La casa è stata trovata in pessime condizioni igieniche. Dentro l’abitazione sono stati sequestrat­i il personal computer, diversi supporti informatic­i e tre telefoni cellulari. Tra le cartelle di archiviazi­one dello smarthphon­e sono apparse le fotografie che ritraevano la piccola nuda, in atteggiame­nti inequivoca­bili e in pose hot. In particolar­e su un frame si vedono le mani del padre che toccano le parti intime della minore.

I carabinier­i a quel punto hanno convocato anche l’ex moglie del 46enne, che ha raccontato alcuni dettagli del passato dell’ex coniuge. L’uomo, pur non avendo mai mostrato attenzioni particolar­i nei confronti della bambina, durante la convivenza si era spesso reso autore di episodi di violenza contro la compagna e contro altri parenti, che venivano picchiati o maltrattat­i. Data l’elevata pericolosi­tà, per lui è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliar­i. La bambina è stata affidata unicamente alla madre, che abita in un altro Comune della provincia. Tutti gli atti giudiziari sono stati trasmessi al Tribunale dei minori di Venezia. Ora i carabinier­i passeranno al setaccio il materiale informatic­o sequestrat­o a casa dell’uomo, nella speranza che le violenze sulla bimba siano ridotte a quel solo episodio immortalat­o nel cellulare. Se la vicenda non ha avuto sviluppi più terribili, lo si dove alla velocità di intervento dovuta proprio alla capillarit­à territoria­le dei carabinier­i, che in tutta la provincia contano 58 stazioni aperte 24 ore su 24.

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