Lesione muscolare, ansia per Giaccherini «Tempi da valutare»
Lesione muscolare. E l’ansia, adesso, di capire quali saranno i tempi di recupero. Neanche il tempo di esultare. Per il suo primo gol col Chievo. E per la vittoria scacciapensieri col Cagliari, che da quel gol, sabato scorso, è stata appunto propiziata. Da quella partita, Emanuele Giaccherini, gialloblù dal 31 gennaio scorso, ultimo giorno di mercato, s’è portato dietro una botta al retto femorale della gamba sinistra. E da quella botta nasce la lesione muscolare di cui parlava il report medico di ieri. «I tempi di recupero di Giaccherini saranno valutati nei prossimi giorni», così, nel tardo pomeriggio, lo staff medico del club della Diga. Nella peggiore delle ipotesi, Giaccherini – che ieri comunque correva – potrebbe stare fermo fra le tre e le quattro settimane, saltando sicuro Fiorentina, Sassuolo e derby con l’Hellas. Nella migliore, il recupero potrebbe essere molto più breve. Dipende da come reagirà la muscolatura. Di certo, è un’ansia inattesa e repentina, per il 32enne centrocampista offensivo toscano, titolare contro Atalanta e Genoa, dentro dalla panchina col Cagliari per regalare al Chievo una vittoria che mancava da quasi tre mesi.
Intanto, aspettando di capire quando Giaccherini sarà a disposizione, il Chievo che prova a restare nella scia del 2-1 scacciapensieri sul Cagliari, dopo aver rotto l’abitudine a non vincere più, deve rompere anche l’abitudine a subire gol. Non sono solo le 42 reti totali al passivo, mai così tante dopo 25 giornate, sest’ultimo ruolino di A. È, soprattutto, il fatto di aver chiuso i 90’ con la porta inviolata ben più raramente che nel passato recente. Il primo Chievo di Maran ci riusciva tredici volte su 31 gare nel torneo 2014/15, dodici volte nel 2015/16, dieci volte la scorsa stagione. Oggi, con 13 turni da qui al gong, siamo a quattro: lo 0-2 di Cagliari (24 settembre scorso), gli 0-0 con Sassuolo (15 ottobre), Napoli (5 novembre) e Roma (10 dicembre). Uno dei prossimi passi, allora, potrebbe essere ritrovare quella certa tenuta stagna. E i prossimi passi, come spiegava ieri Alessandro Gamberini, 36 anni e 388 partite in A, saranno decisivi: «Battere il Cagliari è stata una liberazione, la vittoria di un gruppo che ha sofferto insieme, giocatori, staff, dirigenti. Adesso inizia la parte più difficile: o s’insiste su questo binario, e allora forse da quest’esperienza possiamo uscirne tutti arricchiti, o si pensa di esserne usciti subito, e sarebbe la strada peggiore». La strada, adesso, porta alla Fiorentina. Con Gamberini facilmente ancora in tandem centrale con la new entry Mattia Bani: «Grandi doti fisiche, ottima capacità di far partire l’azione e impostarla: Mattia è un patrimonio di grandissimo valore, per il Chievo».