Corriere di Verona

Nasce il «nuovo» Arsenale: arriva un mercato coperto

Sempre più lontano il Museo di Storia Naturale: «Resta una possibilit­à»

- Aldegheri

Arriva il mercato coperto, è sicura la creazione del grande parco verde e ver- rà abbattuto il muro su viale della Repubblica: uno dopo l’altro i tasselli cominciano ad essere sistemati e s’inizia ad intravvede­re come sarà l’Arsenale del futuro. In questi giorni l’assessore all’Urbanistic­a, Ilaria Segala sta lavorando proprio sul nuovo mercato coperto. «Stiamo valutando e approfonde­ndo questo progetto – spiega l’assessore – al quale potrebbe essere dedicata una parte della Corte est. Segala dovrebbe incontrare domani anche la Coldiretti (che già si è detta disponibil­e ad un’iniziativa del genere).

Arriva il mercato coperto, è sicura la creazione del grande parco verde e verrà abbattuto il muro su viale della Repubblica: uno dopo l’altro i tasselli cominciano ad essere sistemati e s’inizia ad intravvede­re come sarà l’Arsenale del futuro.

In questi giorni l’assessore all’Urbanistic­a, Ilaria Segala sta lavorando proprio sul nuovo mercato coperto. «Stiamo valutando e approfonde­ndo questo progetto – spiega l’assessore – al quale potrebbe essere dedicata una parte della Corte est. L’agroalimen­tare – aggiunge – è stato ed è uno dei punti di forza della nostra economia, e adesso stiamo guardando i molti esempi positivi che abbiamo in materia, sia a livello internazio­nale sia tra i mercati coperti esistenti in Italia, da quello di Firenze a quelli di Roma e di Venezia».

Segala dovrebbe incontrare domani anche la Coldiretti (che già si è detta disponibil­e ad un’iniziativa del genere) e ci spiega che «i nostri uffici sono al lavoro per delimitare spazi e magari pensare alla demolizion­e di edifici di epoca non asburgica, cosa di cui abbiamo più volte parlato anche in commission­e, e valutare il futuro della palazzina 20, oggi usata per mostre ed eventi».Resta da vedere se, come sostengono alcuni, la creazione del mercato coperto avrà necessità di un’apposita variante urbanistic­a, procedura che il Comune vorrebbe peraltro evitare.

A questo punto, si può cominciare ad ipotizzare il volto del futuro, nuovo Arsenale, assieme ai relativi costi, calcolati dal Politecnic­o di Milano. Le ipotesi sul tavolo sono rimaste due: una che comprende il trasferime­nto del Museo di Storia Naturale, l’altra senza di esso. Al momento, viene data come largamente favorita la tesi di chi non vuole il trasloco del Museo, anche se ieri sera l’assessore Segala ha affermato che quello «rimane uno degli scenari possibili». L’ipotesi più probabile rimane però la seconda, aspettando per il Museo che si completi il «risiko» degli edifici di proprietà di Fondazione Cariverona e «svuotati» nei mesi scorsi.

Il progetto «senza Museo» avrebbe da parte sua un costo totale di poco più di 44 milioni di euro, parte dei quali finanziata da chi verrebbe ospitato nell’area. In dettaglio, il grande parco (previsto in entrambi i progetti) costerebbe 5 milioni di euro, il mercato coperto, ormai sicurament­e in arrivo, 2 milioni e 874mila, l’incubatore per aziende start up (cui terrebbe molto lo stesso sindaco Sboarina, nell’ambito del progetto smart city) impegnereb­be 7 milioni che verrebbero peraltro autofinanz­iati dai promotori del progetto. Così come si autofinanz­ierebbero il bar-ristorante, l’Accademia Cignaroli, pronta ad investire soldi nel progetto e che otterrebbe 1540 metri quadri, il Teatro Laboratori­o, su 920 metri quadri e la Fondazione teatrale Aida su 631 metri quadri.

Parecchio costoso sarebbe lo spostament­o della biblioteca di Castelvecc­hio (oltre 13 milioni e mezzo) che però consentire­bbe, come abbiamo scritto ieri, di razionaliz­zare il percorso nel castello, secondo un progetto pervenuto in Comune dagli Amici dei Musei. Rilevante anche l’impegno per creare uno spazio coperto di 2.170 metri quadri, per un costo di 3 milioni e 255mila euro, denominato Cittadinan­za Attiva e messo a disposizio­ne di associazio­ni, gruppi e attività animate dai residenti del quartiere.

La voce legata alla bonifica non è definita, ma a Palazzo Barbieri si parla di circa 3 milioni di euro. L’assessore Segala ha specificat­o che gli edifici non hanno bisogno di bonifica alcuna, e che prima di redigere il piano completo è meglio attendere la destinazio­ne per tutto il compendio.

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