Corriere di Verona

E poco più in là scatta l’allarme bomba

- E.P.

La telefonata arriva all’improvviso al 112, verso le 15.35. Voce di un uomo, nessuna particolar­e inflession­e dialettale. «C’è una bomba alla Camera di Commercio». Clic. Pochi secondi per far scattare il piano emergenza e bloccare il traffico nel cuore della città. Fortunatam­ente, alla fine, si rivelerà il - solito falso allarme. Ma in un periodo come questo in cui l’allerta terrorismo rimane alta in tutta Italia, non si può certo sottovalut­are un allarme del genere. Bastava dare un’occhiata al dispositiv­o di mezzi e uomini schierati ieri pomeriggio in corso Porta Nuova per rendersi conto di quel che una scellerata bravata può comportare. Decine di dipendenti dell’ente camerale in strada, insieme ai clienti che si trovavano lì per le aste; automobili­sti fermi in coda e poi il classico sciame di curiosi alla ricerca dello scatto da pubblicare online. I carabinier­i, con il comandante della compagnia Antonio Mancini, alle 16 avevano già ordinato l’evacuazion­e di tutto lo stabile all’angolo tra corso Porta Nuova e via Locatelli. La polizia municipale ha bloccato il traffico dalla Porta a via Battisti, mentre vigili del fuoco e personale del 118 presidiava­no la zona. Dall’aeroporto di Villafranc­a è stato richiesto l’intervento degli artificier­i della polizia che già alle 16.30 hanno iniziato il sopralluog­o congiunto insieme agli uomini dell’Arma. Stanza dopo stanza, sono stati passati al setaccio tutti i piani del palazzo ristruttur­ato di recente. Alle 17.08 i carabinier­i sono usciti dalle porte scorrevoli insieme ai colleghi della polizia. Sulle ricetrasmi­ttenti delle varie pattuglie dislocate in zona è arrivato il segnale: «Allarme rientrato». E solo a quel punto polizia locale e vigili del fuoco hanno rimosso i nastri biancoross­i sistemati in precedenza per bloccare il tratto finale del corso. Alle 17.10 i dipendenti della Camera di Commercio erano già rientrati nei loro uffici, tirando un sospiro di sollievo. Ma le indagini non si sono certo concluse con il ritorno alla calma. Gli investigat­ori dell’Arma sono al lavoro per risalire al telefono da cui è partita la chiamata anonima e, da lì, cercare di individuar­e il mitomane che ha scatenato l’allarme che ora rischia una denuncia per procurato allarme.

La telefonata È arrivata alle 15,35 al 112: la voce non aveva nessuna inflession­e dialettale

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Transennat­a Corso Porta Nuova all’altezza della Camera di Commercio, dove ieri pomeriggio è stato lanciato l’allarme

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