Corriere di Verona

Pellissier: «Il Chievo sta iniziando un nuovo ciclo»

Stagione tribolata per il capitano, che non ha ancora voglia di smettere: «Deciderò a giugno»

- Matteo Sorio

«Il Chievo di oggi? Vive un cambio generazion­ale. I “vecchi” si avvicinano alla fine della carriera, i giovani stanno emergendo, dovrà cominciare un nuovo ciclo e bisogna essere bravi a fare le cose per gradi». Le parole di Sergio Pellissier, 39 anni il prossimo 12 aprile, abitano la dimensione di un tempo lungo. Tempo che passa per un Chievo che deve guardare anche al dopodomani, ma anche per lui, capitano, 494 partite in gialloblù dal 2002 a oggi, un contratto che scade a fine stagione ma viaggia verso il rinnovo.

«Cosa succederà a giugno non lo so, pensare al futuro ti distrae dal presente, ora mi godo gli ultimi anni di carriera: so che il mio contributo posso ancora darlo, in caso contrario smetterei». Nel Chievo ‘17/’18, fin qui, Pellissier aspetta ancora il suo momento, 15 presenze, 469’, una rete nel derby con l’Hellas. «In ritiro ero partito fortissimo. Poi l’infortunio. Sono rientrato e ho avuto un altro piccolo problema. Così quando potevo dare una mano non ero al meglio». Stagione sinora tribolata. Anche se il tempo del calendario dice che tra poco arrivano marzo e aprile. Mesi in cui Pellissier, storicamen­te, ha griffato molti dei suoi 135 gol in gialloblù. «Speriamo. Ma intanto il gruppo c’è. Battendo il Cagliari ci siamo risollevat­i, non solo per la vittoria ma per com’è arrivata, da squadra. Chi non gioca aiuta chi è in campo, chi è in campo rispetta chi è in panchina perché sa che chi siede ha dato tutto in settimana».

È una settimana di maggior respiro. Ospite ieri al Bottagisio per presentare la maglia speciale di Chievo-Sassuolo del 4 marzo, dedicata ai Mondiali Cadetti e Giovani di Scherma in programma a Verona dall’1 al 9 aprile, Pellissier dice che dopo quella striscia da due pari e otto ko, il Chievo va a Firenze, dopodomani, per «dimostrare che la vittoria sul Cagliari non è stata un episodio sporadico». In pratica, per mettere nuova distanza tra sé e una crisi che, secondo Pellissier, è nata così: «Episodi. Che sommati, tra di loro, ti fanno venire la paura di perdere. Appena capisci che quella paura puoi metterla da parte, ti risollevi. È ancora lunga. Ma la cura, intanto, l’abbiamo trovata». Venticinqu­e punti, +8 sulla terzultima, tredici gare da giocare.

Il tempo del Chievo, adesso, dice Firenze. «Squadra difficile, la Fiorentina, un po’ altalenant­e, come noi», riflette lui che al Franchi avrà avversari due figli d’arte, Simeone e Chiesa Jr. «Avevo visto in campo anche i loro papà: è il tempo che passa», sorride Pellissier. Lui che un figlio-giocatore ce l’ha, Matteo, otto anni, scuola-calcio del Chievo. «Gli piace, ma è ancora presto, vediamo…». Il tempo dirà. Il tempo di bomber Pellissier, intanto, non è ancora finito.

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Nuova maglia Pellissier mostra la divisa con il logo dei Mondiali di Scherma di Verona 2018

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