Corriere di Verona

Mao con il Pd (in coalizione) Il contrattac­co del pacifista

- (a.c.)

«Cari amici detrattori...» Comincia così il messaggio pubblicato su Facebook da Massimo «Mao» Valpiana a chi, in queste settimane, lo ha sommerso di critiche per la scelta di candidarsi al Senato per la lista Insieme e, quindi, nella coalizione con il Pd. Eh già: lo storico esponente del movimento non violento, reduce di mille battaglie tra cui 22 processi per l’obiezione fiscale alle spese militari, nonché convinto ambientali­sta, porterà i suoi voti (tanti o pochi che siano) a quel Matteo Renzi che, per una certa sinistra, è più nemico di Salvini, tanto più che il governo Gentiloni da lui sostenuto ha fatto accordi con la Libia per tenersi i migranti e ha pure mandato i soldati in Niger. Per Vapiana, però, il pericolo maggiore è «rappresent­ato dalla possibilit­à di una vittoria della peggior destra presente nella coalizione guidata da Berlusconi». Ed ha quindi agito di conseguenz­a benché, va detto, non è che Renzi piaccia un granché neanche a lui. «Ritengo che il Pd, e in particolar­e la politica del segretario Renzi, abbia molte responsabi­lità, e che proprio per questo sia opportuno rafforzare la componente non compromess­a del centrosini­stra». Quel centrosini­stra che per Valpiana potrà se non altro, «con tutti i suoi limiti, comunque fare da argine almeno sulle questioni del fascismo e del razzismo che covano nella “pancia del paese”, sia per limitare i danni, sia per offrire una proposta reale di governo». Tanti amici di Valpiana hanno fatto scelte diverse: hanno aderito a Liberi e Uguali, a Potere al Popolo, quando non al Movimento Cinque Stelle. «Vi ringrazio molto della continua attenzione», dice loro il vecchio compagno Mao, ma poiché manca ormai poco al voto, «forse sarebbe più utile impiegare meglio il vostro tempo».

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